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C

A P

r

T

Ó

L O

IV.

A R T. V.

189

aella

colloca~ione

delle lettere vocali , e consonanti ,

e

nella

pr~

nunzia non poco sono tra se diverse, come chiaramente si scorgc

dal confronto della lingua Cantabra co' dialetti Celtici, e della

pronunúa de' Cantabri con quella de' Bi"etoni, e Wallesi , che

.

P arlano dialetti Celtici •

l

Francesi dunque nell' abbandonare la

C

1

agdJone

del-

··

d •

· •

.

r

a-

etca

so.

hngua Celt1ca, e 1ncommc1are

a

parlare 1l Latino 10rmarono un

mlglianza,

~

linguaggio, o dialetto Latino con aria della lingua Celtica • che

differeoza •

prima di quel tempo parlavano, e gl' Italiani, e gli Spagnuoli

formarono

i

loro rispetti

vi

dialetti Latini con qualehe affinitk

alla lingua Cantahra, che da Joro si usava per

1'

addietro; e quin•

di gl' Italiani, e

gli

Spagnuoli f.-,rmarono lingue somigliantissime tra

se, e differentissime dalla Francese. La gran somiglianz.a delle

lingue Italiana, e Spagnuola prova, che gli Spagnuoli, ed Italia-

ni nell' abbracciare

il

Latino aveano lasciato di parlare una stes·

. la lingua.

1

Francesi vicini agli Spagnuoli dovcano nella lingua, e

pronunzia accosta1·si pi

u

alla Jingua Spagnuola , che non gl'

1

ta•

liani ; e pure accadde

il

contrario per la ragione esposta.

L'

1

ta•

liana, e lo Spagnuo!o, che convengono notabilmente nell' artifi.

,¡o de' loro linguaggr, nella desinenz.a delle pllrole, e nella coor–

<linazione· delle consonanti, e vocali ' differiscono soltanto nella pro–

nunzia dc:l\e lettere,

C,

e

Jota,

che

usasi nella Spagna: ma que•

sta pronunda

~

A

raba,

o

Fenicia, e non

~antabra,

poi

eh~

i

Can•

tabri, o Biscaglini non hanno tali pronunzie

CH3).

3

~7·

11

Francese gih dal secolo scorso? come si· nota nelle os·

serva:r.ioni

sulla lingua Francese stampate nel

1688.,

di vento idio·

ma assai universale nell' Europa fra i Letterati, e le persone

ci·

vili:

cio

che a' Francesi pel commercio de' libri, e di non

po·

chi generi da moda

e

tornato a gran vantaggio. Non pero si

~ifetri

del la

dee di re, che

1'

entusiasmo assai universale di parlare la lingua

llngua

Fr"o~

Francese sia effetto del merito di essa, poiché quasi tutti

i

Let·

cc

5

e •

terati, che non sono Francesi, e non lx.?chi di questi ancora rico•

noscono nell' idioma Francese notabili Jtfetti. I nomi aumentativi,

diminutivi, e superlativi nell' Italiano, Spagnuolo, ed in al tri dia.

letti Latini si fanno con gran

di

versit~

per mez.z.o della pieco!

a

ag~iunta

di qualche lettera, o lettere finali, e nel Francese non

si

hanno tali nomi senza la no.josa

repiti:r.ione

delle parole

grllnd,

prth, trrs.

Nd

Francese' non si

scrive,

come si pronunzia;

e

nel ·pronunziarlo non si .conosce spesso la

distin:r.ione

del numero

ne' n<'mi, delle persone,

e

qualche volta de' tempi

ne'

verbi, .

se non

s~

aggiungendovi articoli. pronoml&c. Per il verso é poco

ido-

nea

la

Jiogua Fra.ncese pcr

la,manc;anza

de'

d~ttili,

coro'

il

confesn~

o~