~ATALOGO
DELLE LINGUE..
bri : 1' altro
~
il
linguaggio, che suol chiamarsi
Pravm'(•le
;
-Linea
divi-:perch~
e
universale nella ·Provenza, e che da' Francesi chiamasi
aori~ /~'de¡ pt~to;s,
cioe grossolano, o rozzo lioguaggio. Se per la Francia
tdia~:ui
:·z:si
tirasse una linea divisoria de' due dialetti Francesi , essa passereb•
be pe1 DelfinatoJ,
il
Lionese , 1' Auvergna ,
il
Limosino,
il
Perigord,
e la Saintonge •
13S· Nel
seco1o
XTT.
i1 Fnncese avea
gi~
quasi acquistata la
forma caratterisca di linguaggio formato, e distinto dal Latino,
e
<la'
dialetti f:atini, come si vede nc:l romanzo
(a)
di
Garin le
Loheran
,
o Garino Lotaringio scritto
a'
tempi di Ludo.vico
V1
l.
di Francia, che incomincio a regnare
1'
anno
r r
37·,
ed in quel•
lo di Girardo da V'ienna
(
scritto da Bertrando Chierico nel seco•
lo
XH. ) • Ncl
secolo
XIII.
i1
Francese si raffino notabilmente,
come si scorge dall' opere di Guioto di Provines, che 6oriva
sul principio di esso • La perfáiotJC: , che dopo il detto secolo
ha
acquistata
il
Francese, si puo chiamare accidentale.
3
r
6.
Se confrontiamo
i
linguaggj f¡·ancese ,
1
taliano, e Spa•
L
r
gnuolo, subito ci accorgeremo
di
una graod• affi ni
t~
fra questi.
Italran:guee
due ultimi,
(31.4)
e
di una notabile ditferenzia fra essi, ed
il
Spagnuo~
Francese. Dell' affinit?. fra i linguaggj Italiano, e Spagnuolo, e
la
•
110
1
~
0
~oAU·
loro differenz.a grande da1 Francese
e'
e senz.a dubbio qualche ca•
gtantl '
e
•
d ' 1
1 d'
'
h
11
F
'
•'
~
ditfcrcn-
gtone, e
10
a scuopro ne le t9erse hngue, e e ne a rancta,
te
la.
Fran•
-Italia, e Spagna parlavansi prima d' introdu1·visi
il
Latino. Ne1•
cese·
la
Francia parlavasi
la
Celtica,
o
Gallica
(7.90),
e nella Spagoa
parlavasi
il
Cantabro ,
il
quale ancora nc' tempi antichi
~
stato
i·
dioma deg_l' ltaliani
(339).
Ora le lingue Celtica, e Cantab•·a e
nella
....,_,_
___________
_......_
______
(a)
Le
Roma n de Gario le Loheran .
Du/rtsnt,
Gloss~trillm: t~rt
•
.rtl/11
Vos jurera
mil
le fois , se vous votes,.
Que la parole ne
ti
vint en peose,
Par traison Ji mistrent sus si Pf'r,
Que de
t'
amor le veulent deseurer,
Por seul
i
tant, qne il
en
fu blames,
.En portera, se vous le commandes •
Nue sa sele
a
París
la ciu!,
Trestot nus
pies,
sans chaoce,
&
u ns soler ,
La
v~e
el
poing ;
come bome esC'Gt'ip"e
.I..e
'Roman de &irard de V1enne.
D11/rmtt
D11·Ctt71!~ &it~•·
Sire Girard, ce dist
li
Dux Nayon,
Or
en soffrez a faire amendison,
Que Vi>Stre selle, donr
bel
soot
li
uzon •
Port sor son chef une
liere
a bandon,
~
¡¡¡
pies
rn langei, ce se semble rai¡on •