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~ ·tq~~~<A~
tiro in d· lizioía felvctt"' folfo opera d-el Slffó
fuo. Ah! difs'
olla,
ne' lttoi ripimenci : ecco
il
tempio, rlov' io andero ad,
~dor:ulo
Lufingoml,
clf
egli mi
fara
prefc:nte
:
ma fara cgli pera
Íe1npr~
ínvilib;[c?
Venne, fecondo
I'
uíato collumo, ¡,. fera. Va–
loc, gli difs' elJa,, beJ.Jiílima
e
quelfa mía {el–
vetra.
Ma
io vi diro io una volra
?
Pcr com–
piere d' abbellirlL,
s'
ha pura farB
I'
ultimo pro–
digio, e réndervi viúbile agli occhi miei. Q_ue–
íla
fola coli< manca adla mia felicita ••. Cara.
Eliía, voi mi domandate cofa, ahe da
m~
non
dipende.
11
Re dell' aria aacorda ,
i:
vero , tal
trazia
a'
fuoi piu cari; ma, oh! quanto Jo
fa
di
~~1f ~1~d~fi";;;~º~~cf1~ª'f~~m:i , c~1~!e
1
~~oie ª~J:rfi
prenda, e per lo
phi ,
volando a.veme un paf–
fatempo preferifce
la
phi capricciofa. Ah! dií–
(e
Elifa, purche ió
10i
vegga. , poco importa
fot–
ro quali fattczze. Le promife dunque di folle–
tare tal grazi" con le piu <ialde ifhnze .
0ra, ditemi , come
e
andaro il voflro viag–
gio? .. Beniffimo. Mic mariro parlo con nanu–
nliíllma buona voglia;
e
vi
fo
dire , che duro
poco fatica
a
riconGÍcere l' effetto della cura
che vi prendete di Jui. Ma
il
naturale imperio6
fo
degli Ltomini pieghili pure a
fua
polla,
fcm–
pre conferva occulra la
foa
molla:
fi
tempera,
ma non
fl
cambia, quando non
vi
lia
un'abitu~
di ne lunga.
Non
difperiamo, dilfo Valoe , di
cola veruna. Granáe
e
il mio potcre
full'
ani~
rho di lui.
Che
farete voi domani , cara
EJi~
fa? ...
La mattina
1t.i
mettero nel bagno . ••
E
quivi verro io "' vilicarvi, fe potro,
e
tl:aro
¡¡-lcun
Pº'º
'ºn
voi.