~~~~~~~
¡¡a vollra , e del!' amor vofiro , lafciate quella
forma che v' avvilifce, e .non
fatc
ch' io arroffi–
fca
p.it\ oltre d'eg\' imprudenti mic!i deliderii •
By•\iffimo, dicea i Volange piano,
ma
fon vi;
cino al PMnto critico.
Elifa, oggimai don
e
piu tempo di 6ngere.
H o fatto quánto avete voluto,
ma.
udite quan–
to cio mi colla. ;,
v·
aífento (mi ditfe il Re
,, de' Genii ) ubbidifci alle leggi d' una D onna ;
h
di venta uoml'>
¡
non
ti
luling
;i.repero di
ºº"
¡,
avcre fenli alero che in apparenza • Amcrai
,, fra
poco come gli uomini mortali ,
e
avrai i
;, diletti ; e i rrav3gJi di quelli, Se infelice
Ca–
¡,
rai, non venir " fofpirare,
e
ad inquietare
,,
l'
aria
con le tuc quercle. Vanne inclilio dal..
;, ·Ciclo lino
a
canto , ch' E Jifa abbia le tuc bra–
¡,
me adempiutc. "
Io
a
vea fperanza , foggiun–
fe il Silfo di piegarvi il cuore, o piuttollo avea
'l'olonta di compiacervl; a cosl dura legge
m'
aíloggettai . Giudicate voi ora qt1anto v' am" ;
e fe dovete calligarmi:
. A
tal ragionamento Elifa li trovo difperata. •
Q
imprudenti!Timo,
e
crudeliílimo di tutti gli
fpiriti aeai, efe/amo ella, che avece voi fatto?
a qualc eílrc mita m' a;•etc: ridotta? Si feuti
il
Volange agghiacciar il cuore vedcndo gli occhi
della Moglie Cua empierft di lagrime.
A
che ndn
domandalle parere
a me,
foggiunfe
!
Defiderav..
io forle di vedervi per mia vergogn" , o
per
vollro danno
?
Ma lia tlato qua!
li
volcílc tal
dcfidetio, avece, voi mai potuto immaginare •
ch '
elfo poteffe in me piu di c¡uanto debbo
:a:
yoi, e debbo
a
me
llefla ?
Valoe, iov'amo,
ve
lo
ridico:
e
fe non abbifognafTC: alrro, che la vi–
ta,
mii
pcr riparare a que'
!]lali ; di che vi
(0011'
E
s
ea•