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ti\t

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L .A'URET TA.

F.

:E;fieggiavafi la Sagra. ne!

Villag~io

di Goii–

bnge; éd il Marchefe di Clance, era ctuí–

Yi venuto da

1

fuo non Iontano cafiello, cmf

la fua coiniagnia per V€dere quel lo fpettacoio

campefire; e trametterfi oe' balli di qt1e' villa–

ni, come avviene affal fpe(fo a coloro cuila no–

ja difcaccia dal grembo del luffo, e che a

loro

marcio di (¡;etto vengonG ril:ondotti a' feh1plici

e puri

dile~ci.

Fra quelle giovani villanelle rifcaldate dall'

allegrezza ' e che fotto ad un olmo danzavano;

chi mai non avr ebbe •appiccato lo

(guardo a

Laurecca, e

leí

preferita per quell' eJeganza di

llatura , regoluira di fattezze , e pct quell,a

grazie nacurale, che cocea

il cuore piu della

• belfrzza? Ella (ola

fu

la vedutafulla fofia . Al–

cune frmmine di condizione che fi

reneano

pcr

di garbo coofeílirono di non aver r1ra i veduta

cofa piu artraciva . Se la feccro 2ccollare, I' e–

faminarooo quaato un Pittorc il modello . Al–

zare gli occh'i vezzo mio , le dicevano quelle

SJgnore, Q!ianta vivacita, qual dnlcezza, qua!

vollltta in quel guardare

!

oh :

fe

fapefs' ella.

'!,uello c:hc dicono quelle

occhiH~

!

Che firazio

-

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