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Giunge la p(ima delle fhgioni
¡
e la piu bel–
la,
i
1
tempo, in €Ui dl natura fi gode, Avea
il
Volanee una caía di campagna . Partiremo ,
quando vorrere, diíl'e al la Moglie ; e quantun–
qae detro gliel' aveíle con aria oneíliílima ,
~
con manfuetiílimo tuono , ella fentiva in fuo
cuore beniílimo, dicea , che focto a tale invito
f¡
nafcondeva l' imp. riofa
•olonr~
d'un marito.
Allido il fuo travaglio a Valoe. Al che egli ri–
fpqfe:
1o
non fo pero vedere qua! cagione d'
afflizione
lia
nella prope!h, de vi
fa.
In
Citta
non ci ha cofa , che vi
ritenga , e
la Villa a
qucílo tempo
e
un deliziofo foggiorno' maílime
per
un animo fenfitivo, e vogliefo del
beaelica~
re come il voílro. Qui
vi
ved'e{fo nella liberale
natura il modelto primo di queíla beata incli–
nazione; e con mi
11'
afpetti vi
fi
riprod.u€e
la
rora del rendere altrui felice; Le felve incorq–
nate d' 11na frcfca verdura; i lioriti giardini, le
nafcenti biadc, i dipinri prari ; le ,rinnovellate
greggi, e faltcllanci d' •llegrezza al primo ve–
dcre della luce; ogni cofa in Villa prefenta
>,–
gli occlii il carartere della bonta. Dipingcfi
fa
Natura nel Yerno forro un afpetto minacciofo,
ed orribile; d' Autunno
l
ricca, e foconda; ma
duolli dell'averfi a fpoglia.e , e la fua liberalir.a
Je
da
travaglio: di Scare ve de i doni fuoi, e
la
mella idea d' un
lavoro
aff~
o congiungefi
a:
quella del/'abbondanza . Dí-Primavera folamen–
ce la natura
e
lietament~
prodiga d. fue ricchez–
ze, e innamorara dclle
b~nelicenze,
che
fa.
Oi–
mc
!
diíle Elifa, bella
e
natura, ed io lo fo: ma
fara effa tale per me in que! medefimo luogo ,
in cui mi fono legara al deflino d'un uomo mor–
taÍc,
dove ho fatto giuramcnto d'
c:(ferí11.a,
do.veo
gm