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*
A~~~~~~
abellire
la
mufica mia, e
i
miei verli. Voi duntt
que
fa
re anche verfi , gli domando ella Corrideal
do? Ah! Signora, di!fe
Ti
moteo, quefio
e
uno
de'fatti
pi~
parricolari del mondo; e io !ltífo
hon lo faprei concepire,
lo
a1•ea udito a di re ,
ch·e
I'
uomo
ha
un genio ,
e
oredea , che cio
foíle favola:
ma
vi giuro , non v'
ha
cofa pia
clfeniva di que/la . Uno ne >.Vev' io che
fono
~ul,
che vi parlo,
e
l'avea fenza
faperlo •
E
fi.,o
a
ierfera appunrn non ne fofpertava anco–
ra .••
E
come avete voi farro fcoperta cosl
farra? .. Come? que/la notre mentre , ch'
io
d.:mniva, m' appan•e in fogno il mio Genio>
e
mi
dctto i vcrli , che vi diro.
Il t."i1'nr Ñtll'
A11r1rA
il
carro
il
cielo
E'
per me vano onor: io non mi
curo
D~
1111nunziar
eh1 FlortJ Al mondo r;t1lt .
Piz) grAto t1.jfi%io me rende heato
•
Del/' Rdoraul
t>Jill.
Donna gtntili:
.Al
tleftttrji
prtjiedo. l'erfi (li//e
§},t11111tt
f
..Á.Hror11 p110; fp¡¡rga
l'
am11·nte
Di Z•/ir'IJ il
~erren
t11t10
di
fiori
§¿1unto lt ª&&rad1<; mil/e 1Joltt El1f,
E'
d'
tntr10nbc
piil
ie/la
"&li
occhi
miti
•
E
che? dilfe
Elifa ,
turra commoíla
I'
ahimo :
oi, o Timoteo, avete fatti que!li vci'fi
? •. , ,
lo,
Signora
!
on ne
foci
mai in vita mia, Me
~J.i
decro il mio Genio. E fe e di pit\, the vi
{ rilTc
forro
Ja
mulica :
e
ved
tete
ora quamo
gran ruacllro egli
lia .. .
Bene,
ignora, difs'
e'
gli,
dappoi ch'
ebbe
can taco, che te ne pare
?
Non
e
forfe
un~
fclicirii
¡·
averc
un
Geoio, co–
me il mio ?.••
E
roi, Sitnore, {apere voi qual
fil.