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to baflerebl>e per fedu rre una Donna, che non
fweíle , com' io, fo, quanta licno di rifchia gli
\JOmini .. . Si potea dare , che fo(fe caduca
in
roani peggiori
j
e queíli
e
un marica , che
"º"
e
tanto faf!idiofo quanto fogliono eff re gli al–
tri fuoi pari. Per alrro vi fo di re, che facendo
cosl, fa benc; perche fo mai avefie di che quc–
relarvi di lui, egli ne verebbe
di
fubi to
gafli–
gato .
Ah!
no , ve ne fcongiuro , difs• <\!la
tre–
niando,
lia
quello,
che
li
voglia fra lui ,
e
me
non ve n' impacciate mai.
A
voi debb' io tutta.
la
confidenza mia: ma f.1rebbe
fa
roe un mal uf<>
crudele, il nuocergli punto ni) poco .
L '
rnfcli–
ció fua
{l;¡.
nell'etl~re
uoma, e o'
e
gia
gatli–
gato
a
b~flanza
.. . L' anima vollra, o belliílima
Elifa,
e
celcíle, e non cu degoo di quella
un
uomo del mondo. Uditemi:
lo
non v' ho dett()
qua!
lia
la torma da Roi
teuuta nel corregere
gli uomini.
Effi
non conofcono altro, che
fer–
ro , e fuoc
0 ;
noi abbiarno piu mici vendettc •
Subito
che
il
marito voflro avra fatto cofa ,
che ci difpiaccia,
vo~
me ne avvifcrrte, ed in–
contanentc il difpiacere, ed il rimorfo cagli e–
ranno !'anima fua, ed egli non avra piu p;ice
fino a tanto che davanti a voi
inginocchioni ,
non avra efpfato que! rincrefcimcnto , di che
vi
fara
fiato cagionc. E pja faro ancora, ch'
io
ifpirero a luí, quello che voi a me
llcffo
ifpi–
r ate.
In
tal guifa lo fpirito del Silfo voflro ,
• nimera vollro marito , e vi fa ra di continuo
prefente.
E
q~eflo
e ,
difíe Elifa , dolcemcnte
ammaliata ,
il folo mezzo
a
far
sl
ch' io
l'
ami.
I n
tal modo ebl>c fine quella. nuova convcrfa–
¡¡:ione.
La
rna.ttina vegnente fiando Elifa a veOir(¡ ,
G iu-