ver
fa
zione in priva10, Quan10 piii, dilfe, io
vo
avanti penetrando if cuore del Padre voílro,
tanto piu f'ammiro, e mi di viene caro. Tan–
to meglio
1
ripigl io Orfola , l'efempio¡fuo raddoL
cira i voílri cofiumi, vi fara riconciliare co'fuoi
fimili .•• Suoi limili ...
Oh!
quan¡o pochi ce ne fono,
L
'avere una figliuola vo!lra parí,
e
veramea·
te
grai.iadel cielo, o belfa Orfola: ma gli
e,
anche gran fortuna l'avere cosl fallo padre ,
Polfa quelfo Spolo , ch'e a voi deílina10 da
Dio, elfer degno d ll'una, e dell'ali ro
!
Faie
voci , difs' ella, ch'egl i non !ia un Mifantro.
po: gli UC'mini di cal carattere fono troppo
diAicili ad elfer correrti. Vorreíle voi piutro–
flo, dice Alceíle, avere uno di coreíli uomini
freddi , e leggieri , che vengono da ogni cofa
diverriti , e non v'hanno dentro punto d' in.
rerelfe; uno di coreíli uomini deboli ,
facili
che vengono dalla moda piegari ' e modella–
ti,
com'ella vuole, che per li co!lumi, che
corrono, fono di cera, e dt.'quali fup¡ema lrg.
ge e l'ufanza?
11
Mifanlr"Pº ama pochi , ma
quando ama, lo
fa
di cuore ... Si , conofoo
che tal conqui!\a farebbe onore alla vaniul ;
nia io fon buona , e non vana. Non voglio
ricrovare in un c-uore , che !ia iurto mio , ne
afpruza , ne ama1ezza: vcglio porer e muni.
care a luí la dolcezza del mio
car~ltere
, e
que! fencimenro di benevolenza univerfale ,
che mi
fa
vedere gli uomini , e le cofe
rl;t
quella