cls~r
la mia guida
Jempre , ar, 1
.:~rriaima¡
di non ifvia rmi ; fe
mi
dimenticalii di me
io, non fe ne rlimeaticherebbe egli; avend o
l' u
fo
di leggere nel mio cuore , reggerebbe
t utti i movimenti di quello ; ma dappoiche
non m'
avr~
li
mpre dav anci agli occhi ,
m'
ha
promeCfa un; altra guida , un mu ico ,
ché fia
ainico di lui , e di me, e úami in
vece di pad re ...
E
v'
aggiungi anche
é
ia .
nacnor aco ; perche on uaá don na giovane,
e
nece!fario
1' a
more. Voglio , che tu úa
faggia, ma felice ; e fe avef!i avuto
I'
im.
prudenza di darti marico, che non t;a maffe,
o che non aveffe potuto darri uel genio ,
non av rei piu ragione di bia!imare , che
1~
voglia dell' alfa parare il maggior de' be ni ,
cine quello del!' amare , e dell' effere ama.
to ti facelfe fcordare le mie lezioni.
Alcefie !i par¡¡ attonito della prudenz:i
d'
un Padre cotaQtO buono , e piu ancora
del candore, e del!' onefia della figliuola di
'lui . Venne, dice.a ,
fa mi.
difüo:i:.ione fra eta
d' inaoceaza ed eta di ragione ;
ma
in que!
fortu aa to natura le
s'
uaifcono innoceaza, e
ragione .
L'
anima fua illuminando!i ;acquÍ.
lla pu rita. Ah
!
ci fofs' egli almeno uomo
deg ao di coltiváre dooi cosl prezio!i
!
qual
deli ziofa forgeate d' allegrezze farebbe que–
fia per lui
!
Non
s'
avrebbe altro a fare ;
che
1eoerla lootaoa da quello mondo pieno
.
-o·