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il

tempo , ch'io viva pee

lei. M i ouo !iamo

coodocri a

tal palío • La

fig 'iu<>li mia ama

P..rigi ,

ed

io ho canto di ric.:

¿za, cla P •

ter oel a quivi d..:corolamente accal;re .

Ta neo

bailo

ad

lcetle , i

q

u

ale per tim re

di palefar(i, vol

fe

la conve rfazi •ne aglí 4tfari

del g iardin

, chiedc:ndo al

igo

re

li

L.val

s'

egli qu ivi coltivalíe de:'

fi

><i

l

On

!

1roppo

prello fin ifcon

, ri/p fe

11

Vifconre , piaccree

difpiacere fon li viciai : e

l'1

le 1

d.:11.i

di 1lru.

ziooe, me/Te un cerro che di tritlezza al go.

dimeo10 .

fo breve pit\ mi fpiace vedere un ro.

fa;u

fpogliaio, di que!, ch'io m'a lleg ri a

ve.

deroelo fiorit

• La colcur:i d'u n or10, ha un

ictere[e piu m i

fu

rato a gradi, piu concinuo,

e,

fe

pur

s'ha

a dirlo , di ruJggior foddisfatiune,

perche

va

a 1erminue in

ucili1~;

Meatre che

l'ane

v i

fi

efercita , e a!fJciCl a variare le Scene

del giardin

da fiori ,

la oacura elfa me:le1imi

cambiJ

le decorazioo i dell'orro . Q uao1e

era.

mutazioni, per efernpio, banoo provHe que.

fii

P fcbi , dallo fpuncu dd le fog lie, fi o .i.ll'

•n1era maturila de'fr1tt1 .

A

m ico mi

, io voglio,

che m i parliate di dil.1ci, che ne veogooo a

poco

a

p

lCO ,

e

fi

prol uoganu: que' pi¡ceri

1

che duraoo uo gioroo ,

come

i

liori 1r ppo

co!taoo , cbi vuol rinoovarg li.

Alceltc:

inf ·rrnaco

dclle

1nc..-nzioo1

1.1 Padre,

volle

a n~he

elplora.rc:

q utll~

dcrl a

:igliu

)11,

colh

qua le

.:boe

f¿dJ mc:otc:

modo d'it

ere u.ucoa.

~~~

F

"~