Ji
che non porranno, faranno ajucari da me;
cd alquami gioroi del!' anno, ne quali non
Ít
fa opera , impiegati a lavorare per me •
mi rimb rferanno di quaaco io dp fuori an.
ticiparamenre.
Venne accettaro lieramente queílo pian,
no ; e
fu
feguito . Le nofire rifparmiarrici
non mancano d' arrecarmi la picciola loro
pffcrta, Ricevendola do loro coraggio , par–
lo ad elfe del nofiro buon Re : fe ne van.
no colle lagrime agli occhi : in tal forma
io feci un acto d' amere, d'
UCI
acto , che
i:!a prima ch'
io
ci
v~niffi
, era !limaco di
fervitu.
Venne anche la volea delle Impoíle ope,
rarie; ed il capo Facrore ,
~he
Je abboriva¡
ne fapea come rimediarvi , 1rimafe grande·
mente maravigliaco del modo trovato da me
per efeorarne
il
mio Villaggio.
Finalmente ,
li
come qui e'
en
tempo
fuperfluo , .e maoi inutili affai , fon•
¡:lai l' officina , che forfe avrere veduta ,
Queílo
e
civanzo della Communira : effa
1'
ammini(tra fotto gli occhi miei; ciafcuno
vi
lavora
il
fuo compito ; ma quello lavoro
tanto non
ú
paga , che poffa !tornare quel:
lo delle campagne • ll Coltivatore non v
impiega alero tempo fuor quello, che farcb.
pe
rerduto,
ll
prolirto ' che
f~
ne tragge
1
e
t¡q