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onorac i , diíl"c: i\lce!\c: , e

s'

egl cno poceclero

mai far lega in fie me, i crilli nnn avrebbe.

ro a

1

mondo ta

nt'

audacia, ne

u

neo concer.

to . Quando fi

fara cal cnnfederaiiooe, diíle

il Signnre di Lava! , partendofi , uoi due

faremo alleanza . Imanto , Vicino mio , vi

coofiglio di

fa

re oel cantuccio dove abitare

1

quel piu , che porete di beoe , prendendovi

per norma

l'

amor.: degli uomioi, e confer.

vando in

voi

I' odio, cootra cerce poche, e

trifle eccezioni.

Gra o peccaro dice Alcefie , dopo la p•r–

teoza del Signore di Lava!, che colla bol\•

ta debba andar fempre accompagoaca la de.

boJezza , quaodo la tri!lizia ha ta nea forza,

e tal vigore! Gran peccato, di!fe il Signar

Laval, che quell' uom

onorato , abbia una

fi ravaganza, che lo renrle inutile a

fe

, e

agli altri.

Ha

in fe della rettitudioe, ama

la vire

u:

ma la vire

u

non

e

altro, che un

chimcrizzare, fr nza l' amore degli unmini •

In tal guifa 1\imaodofi

l' uno , e I' altro

erano l' un dell' altro fcontenti.

Un cafo

ílranic1imo,

refe ancora ad Al–

ceíle piu incomodo il Signare di Lava! •

11

Barone di Blonzac, Gualcone , uomo fran.

co, e d' onore ; ma che prefurnea di

fo

m l.

to, e a modo fuo Mifantropo avea

fpohta

'una Canoniche!fa di Remiremont , pH,nte

del Vifconte.

11

pr11!idio fuo era in Loren!.

Tomo

?.

E

Ando