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dice come egli dice, acquiílatcvi la foa conñ–
denza, e lafciate far ali'
A
more, e
al
tempo •
Celicur feguiva i co&figli
el'
Agata, ed ad ogni
lode, che gli dava al Finrac, parea al Finrac
di fcopri re in /ui qua/clic nuovo grado di meri-
10.
L'
aggiullarezza dell' ingegno ,
Ja
penetra–
ziom: di quefio giovane non ha in quefi' cri
l'
eguale, diccva agli amici fooi. !'ina/mente tan–
ta
fu
h
coolidenza, che prefe in Juí, che cgli
fiimb di potergli at!idare un fegreto, che
egli
fo
lea chiamare il fegreto della foa vita: ed
1m1.
un componimento teacrale fatto da /ui,
e
ch~
cgli nonavea ardimento di Jeggere ad uomo
viYer.te, remendo
<\'
arrifchiare /a propria r,¡_
putazionc. Dopo d' averg/i ch1efio un inviofa–
bile filenzio, gli affegno un tempo per
/eggel't'
Jo.
A
ca/ nuova Ag-ata fi
riempie di confo/a–
zione . Cosl va bene diilc
ella ,
date
vi
animo "
nddoppfare /a dofe dcll'incenÍ!>: fia i1 oompo–
nimen:o .buono o trillo, agli occhi vofid dee
lembrar fen2a pari .
11
Fintac da folo a folo col giovanc, dappoi–
~he
egli ebbe chiufo l' ufcio dello llanzino co11
due
volee di chiave , traíle fuori d' una 1:aifec-
1:ina quel preziofo manofcrirro, e leíle con .un
calore da invafaC'o, la piu fredda, e la piu Í'ci–
pita commedia , che fotfe mai al mondo .
L'
applaudire a quelle
mif~rie
collava al giovan"e
fodore, e langue , ma g/iel al'ea raccomandato
Ag ...
ca ; ood' cgli applaudiva,
e
l'
Intendent~ er~
foori di
fe.
Di te il \'Cro, difíc egli dopo
la.
lectura , confefiar
clo' il componimcnro
e
bello ••
SI ,
belliílimo ••.
Or.sUdunquc, ora
e
tempo •
c:h'
io
vi
die?.,
pe
tchev'
abbi"
eletto pel
mio
uni-