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fare figura tale neppure p r mio Padre. . Con
qua! aria di difpreizo
fi
guarda a paífarc un po–
ver uomo, a cui fia caduca una Commedia !. . •
Il dirprezzo
e
ingiuílo, e
li
puo darfene con–
forto ; ma Ja
fuperba compaílione ,
ueíla
~
quella, che avvilifce ..
Oh !
io credo , che a–
vrct< avuto una gran verg_ogna fcendende la Sca–
la.
A
vete voi
f~lutate
le Signore? . • Fofs' io an·
dato in polvcre . Povero giovane
!
e come a–
vrete voi cuore di comparire fra la gente ? ...
N on vi compadro ve lo giuro , fe non col no–
me di voílro mariro; o dopo d' avere riverfato
fopra il Signor di Fintac la •crgogna intera di
.quefla caduca • . Voi fiete dunque rifoluto affat–
to affatto a chiudere mio Zio
fr,a
I' uício , e
¡,¡
muro? •. Riíolucilfimo, liatcne cerra .
Si
sbri–
ghi tlafera, e tlabiliíca . Se mi nega
la votlra
mano, tutti i Giornali predicheranno, che egli
e
1
'autore' della Commedia fifchiata . E queílo
volev
a iodilfe Agara tu'tta liera: eéco
1'
inten–
_,ione
fina.ledi quei
t1m1" megl>•,
che a voi
fa.
cevan
o s) gran difpetto . Andate a trovare il mio
Z io, !late Jaldo, e liare cerro, che faremo felici.
E bene, Signor mio, dílfe Celicur ali' Inren–
tlente, che ne di te voi? .. Dico, amico R'lio ,
che il pubblico
e
uno fiolido anímale; e che bi–
fogna lafciare affatto d'affaticarfi per Jui . Ma.
coníolarevi, I' opera votlra vi
fa
onore nell" ani–
mo di coloro, che hanno buon guilo. .. Opera
mia ! che di re voi? L' opera, dico io,
e
voilra . •
D ite piu piano, ve ne ícengiuro , caro il mio
giovane dabbene, dice piu piano . E ' cofa facile
a voi, Signor mio , il temperarvi, che vi
liere
mello in íalvo con prudenza dalla caduca dell&
Commedia vollra; ma io cbe ne rimaogo arrer-
'¡:om.
IU.
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C
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