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· Ven ne queílo. do.lciflin)o inganno. fatto
fvanir~
~ali'
in:u>azienza, e freddezza della, ritrola mo–
glie. Q;ianto egli era piu di
lei
innamorato ,
~ntp
pi1\ gl¡ fcriva
U
cuor~
il vede{11ela cosl
aliena, da
fC,
per modo che quell' affettuofo , e
puro amore
~e
d(>vea fa re la fua felici ta, di.,
v.eniva la. calamitl\, fua maggiore . Ma un inAo–
centc artili,zio prefenta.cogli alla menee da! cafo._
lo
ri
llabill in tllt·te le íue ragioni
Nron puo_la fenfibi/ica. del!' animo ílarli fenza.
eferci~,io;
e quando e('fa non ha un vero oggec–
t o,
te
ne fabbrica uno fanéaílico. Dccermi.naoo
era nel
ri
rrofo cuore
4'
Elifa , che
RO
n vi fo(fe
in tutta la natura. cofa degna di lei, ma
tut~a
via avea
ri rrova~o
11.ella finzi.one <ji che
~ntrat
tenerfi !'animo, di che moverlo, e provare af–
f¡:tto.
~r.a
a que! tempo al
la
moda la favo la de'
$ilfi; e a !ei era ,pervenuro alle maní alc;uno di
quei romaazi, ne' quali
fu
defcritto il deliziofu
~omlT),erzio
di
cosi
fatti
Spir~ri
con
le Donne
mortali :graz(o(e_chimere. care a lei quan,ro
la.
puriffim~
verita •
·
• Avea dunque Elila fede oe'Silfi, e fi
firug~
geva di vogl•ia_d ayerne uno. Q_ueJln , che 6 dc–
ftdera con,viene 11lmeno dipinger(ofi
~!la
fanta–
(la. ; ne e pero cofa facile il dipingerfi uno Spi–
rito- Era !lata obbligata Elií.l, ad attribuire ai
deliderato Silf;
tutte -le fattezze , e
li
linea–
menti di un uomo'. Ma. per collocare un' ani-.
rna celeíle, avea
e)fa
compoílo uo corpoaffatto
cqmpiuto ; ílatura di!involra, e
no~ile
'· una.
fi–
gu.ravivace, attrartiva, ingegnofa, carnagione
fph;.ndida e fre{ca, degna. di que! Silfo, che pre–
fiede alla Stella del matrino ; occhi cilellri ,
l1clli
0
e affetruoli, e un cerro che d' acrc in tut•
e
~
te