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~

?6 *

....1%VA~A~~

,.ella fua autorita, e del fuo con cetto

Ji

fdegno

<leila relificnza

fanagli dalla Nipocc , e fece

quanto pore per vincerla ; ma non poce ma.i

cnrne altr• rifpoíla , fe non

oh'

ella non era

una Mcda¡:!ia ; onde egli conchiufe in collera. ,

che in vira fua no11 avrebbeavuco alero mariro.

Ne

queílo era il fo!o ollaco!o alla felicita de'

due amanci . Celicur non av a a!tro a fperare,

fuorche la porzione d' una meu n• creditii, ed

Agata ogni cofa attcndeva da

Cuo

Zio, il qua–

le allora meno che mai trovavali difpolloa fpo–

t;liarli per ki d lle proprie facolca . In cempi

mig!iori avrebbe pomro cgli medelimo prcn–

derii Ja

cura d

ello llaco loro; m• dop

il ri–

Jiuco d'

Aga.ca,

non li farebbe pocuto indurnelo

fcnza un miracolo: lo

ft:ce

Amorc.

Ltúingace mio Zi

, diceva Agaca

a Celicur,

inebbriatelo di lodi, e fopra tuteo ccnecegli

ov

cuico, che ci amiamo: e percio fare ,fugl!,ia–

mo a tuteo noltro potere di ricrovarci infierne,

e vi balli il ragguagliarmi col di patfaggio del

vollro concegno . Il Fintac non cennc celato il

fuo fdegno contTo alla nipote. Avrebbe ella

~~¡,

dicea,

9~alche

fcgreca inclinazione.?

Oh!

s

10

lo CapcfTi . • • . . • Ma non puo cílere; e

una fcioc:cnerclla, che non ama niente, non

ha

fencimento

ve~uno

• Oh

!

s'

ella

fa

foo conco

folla mía eredica,

s'

inganna : i bencfizj miei

fapro collocargli meglio . ll gioune attcrrito

dalle minacce dello Zio , cerco un momento

da pocerne avvifare la nipore • Ella non fccc

alero , che prendcre la cofa in

ifcerzo • . .•

Cara Agaca mia , egli ha. conrro di voi una

furia , che mai la maggiore , .

. Tanto ne

fa–

ra •.• Dice che vuole diforcdarvi .•• E voi

dice