~
'-3
~~
~~~~~~~
e di Vulcauo
1 •
•
V1ilcano per
Ji
fuoi b.roAzi •
e
per le fue medaglie? No':
il
ricordarfi
¡•
av•
ventura di Mute
t:;
cofa che da affiizione. Pen–
fandovi,
fo
che .rit.rov.erete qualche migliore
i–
<lea . Ma
a
propoliro di Vulcano, volete voi lla–
Cera venire
in
compagnia nollra a vedere la pri–
ma efperienza. d' un Artilla di fuoc
hi artifizia.–
Ji, protetto da me?
E
.un gio
co di
raz.zi<::hi–
ue[e, la compofizione de'11uali
g.Ji fi.t data
d~
fr~;p~e "v~'!}ºp~r~\':l'~'ffc:~:hoqau
ga1~~f~-O digi~f:~
Celicur
s'
acceno
fra
fe, che v' aveíle ad eílerc
anche
.Agata, e difle di
si
in freua.
i,--
G ia
eqi.nocollocati gli fpetcacori: il Fintac •
e
la
NipQtedi luí s' erano affacciati ad un bil–
cone, dove a Jaco d' Agata rimaneva un piccio–
Jo fpazio , da lei fenza alfettazione cullodito ,
Celicur tutto timorofo quivi pianettamente
s'
introduíle, e fi
íentl bala:ar il cuore<I' allegre:s:–
za
crovandofi cotan to ad Aga1a vicino. Stavano
gli occhi dello
~io
attenci a fe¡;uire i·l volo de'
razzi; gli occhi di Celicur non
fi
Ípiccavano mai
dalla nipote.
Se
fof!Cro cadute le llelle dal
cil!–
lo,
non avrebbe11Q potuto fpiccargli l' animodi
la. SI
rifconcro la fua mano ali' orlo della fe,..
nellra in una manina piu morbida, che peluria.
di 6ori, lo colfe un cremito, del qua le certa–
meure
A
gata
s'
aco<>rfe. La mano da lui leggier–
JJ;lente tocca , e fece appena un picciolo sfouG–
per ritirarfi,
gli
occbi d' Agata
fi
rivolfero
(a
lui, e fi rifcontrarono nc' fuoi, che le chiedeva–
no perdono,
e
mere~.
Cooobbe ella, che tiran–
do quella cara man<> iodietro gli avrebbe data
grande affiizione , e folfe debolezza,
o
compaf–
f!one,
fi
compiacque di lafciarla immobile •
U
B
4
cosl