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otchi, per mettermi in falvo dalla noja, che
mi
fanno Eccoci dunque (egretamence d' accordo,
e
ci daremo un bel tempo, art:ndo gia apparcc;–
chiata una piacevole generazione d' uomin i
o~·i
ginali . Per efempio il Signor Lucido crcde (em–
pre di vedere nelle
cole
quello, ch'altri non ha
veduto mai. Pare, che Natura abbiadetco i fuol
fegreti al di lui orecchio, ml non tutti fono per'
degni di fapere, com' egli la penfa. In una con–
'l'erfazionelcei;lie un confidente da lui privilegia–
to in cio' ch.
e
pcr lo piula perfona 111eglio
Jli–
mata;
fi
piega 111illcriofamente vedo di quella,
Je dice il fuo parerc piano.
iJ
Signor Lcxergue
poi
e
un erudito in foperlacivo grado
j
il
quale
difpregia tutto quello
>
ch' e moderno' e Oima le
cofe dal numero de' Secoli. Giunge
6110
a volere
che una donna giovane abbia 1-.ria del!' antL
chita , e intanto m'onora egll della fua atten–
zione, in quanro pare a luí , ch' io abbia
il
proffilo dell' Imperad rice Poppea. In que! grup–
J>O ,
che voi vedete colaggiu , v' ha un uomo che
compone certi piacevoli nonnulla, i quali
nen
trediace pero, che gli polla udin: chi vuole •
Chiede
e~i
mcdefimo un ;11fegnaco glorno per
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uefc\~ ~eªíl~~f~~~i~
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t~~;~ei
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vienne in punta di piedi ,
fi
alloga davanti ad
nna tavola fra Jue candele, erar con aria di mi.
fiero fuori della tafca un Pom1fo¡dl di color di
r oía, gira intorno intorno un occhio graziofo,
the diede lilenzio ,
fa
l' intlmazione
dl
voler
Jeggere un Romanzetco fatto da Jui , e sl for–
t unato, che piacque
a.
perfone di grandiílima
fü–
ma, adagio, e con gravita lo legf(!! perche ven–
ga
atTaporato meglio
>
e
fer;ue a
Je
gcre
fino
alla