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19
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~~v~~,A~
¡Jla
fine , fonzi ajai ¡ccorger!i , 1=he
sbacji–
glia ognuno a bocea. chlufa •
Q_~ell'
on¡iccia–
tolo, che non lla mai ferrno ,
a
che apprelfq
di fui atteggia , mi
fa
una. compaffione ,
clJij
non ve
l~
potrei dire a mezzo . In lui lo
[pi.–
tito
e
appunco ' come quegli llarnuti che
fon9
in
ful punto d'ufcire, e non efcono mai. Ve–
~cli
che mu
0
r di voglia di dire gentilezze ,
y
•belle cofe : le ha fulla punta delJa lingua.,
IJl'l–
pare
che
gli fvanifcano appµnto quando llape(
i::oglierla . Oh
!
the
uomo
e
quég/i
d•
a
vern~
pieta
!
Q_uel magro, !! lu 9go , che
palfeg~ia
fo·
Jo
da
Ull
canto ,
e
uno degli ÍogegAi
piu date¡
alla ri·flelTiooe , e che
vo~liono p~fcare
piu
~l
fondo di quanti io conoka: perche egli hil un¡i,
parrueca tonda '· e certi malinconici umori ,
ú
tiene per un Filofofo
Ingl~fe :
li
mette in
fui
i>,ra>•e
a
penfare fopra un' ala di mofca , ed
/li!–
l' idee co6l ofcure, che
¡¡
direbbé talvoltil, ch"
e
un uomo prolondo.
Mentre che Agata con la fua inalizia s'
,efer~
cita.vaintorno a quelli caratteri , Celic11r non
'fpics:ava mai gli occhi fuoi di <juelli pi Jei ;
!Ah! difs' egli, que! vollro Zio
,
che conofcé
tante cofe, come coooCCe poco!' i11gegno di fui!<
Nipote ! Parla di voi come d' uafa barnbina
!
• •
Ed egli
fa
r¡uello, ,die d.ice ; e que!li ¡5ignori
tutti mi tengan.o per tale . Percib neíluno di
Joro
G
ritiene da. quello, che vuol di¡e ; e la
frempiaggine de"begli fpjrid ba nieco tu,tta
Ü
foa liberta.
Ebi,
dico , non mi tradite .•• No
no, non remece: n:aa, flgata bella , bifogna
da~
r.e la prova ali' 1ncelligenza noflra con lc.gami pj<A,
llretti, die
quclli
dell'~ micizia .
Voi fate torco
all'amicizia,
cg.lirifpofcAgat~,
v'
ha.
f orfe qual-
B •
,he