un a danza • 11 Lufaae
v'
alfencl. colla mi.
glior grazia del mondo; ma
non
fenza cau.
tela:
s'
accordo colla moglie_ nella fcelca ,
e nel numero delle perfone da iavicarfi da
leí, e ne
fu
rono, fecoado gli ordini difiri.
buiii i bigliecci.
.
_
Giuage jl
di ,
e ogni cofa v'e appreílatá
c;olla diligenza d' un magnifico amanee;
mi
nella mactiaa fieffa lo Svizzero ; chiede di
parlare al padrone' Olcre alie perfone che
si
apprefferanae> col biglietco ; vuole la pa.
drona ; gli dice , _ch' io lafci entrar quelle
che verranno al ballo • E' quel\a intenzione
del padrooe ? Sl; di cerco , diffe il Lufane ;
diffirnulando il luo ílupore , e non avece a
dubica re , ch' io non approvi quanco vi
fu
dalla Signora ordinaco • Nello !lelfo punto
ando a lei ; e dopo dercole; que! ch' era
avve nuco: Voi vi íiete efpo!la, le dilfe ,
:i
dover arrollire davanci a' vo!\ri fervidori
:
di piii, vi íiece g•ocara, la confideoza del
marica , cofa alla quale non fi pub niai
:ivere canto riguardo quanto baHi • T occa,
OrrenGa ; a voi fare una forprefa a me
l
S' io non fnffi , quaóto lo fono , perfuafo
dell' onella del!' animo ilol\ro , che me ne
fartfie voi giudicare? Q!1al fa rebbe flato
l;
eGco d' imprudenza cale
i'
Un piacere di
darmi per un momenro afflizioni, e di ren•
'dcrmi con voi piu sfiducciaco di quello ;
the