fere, che ne' miei legami li polfa cemere di
qualche coníeguenza;
roa
converrebbe fcio–
gliergli ad agio, piu1toí\o , che rompergli ,
e fcoRarmi
a
poco
a
poco dalle perfonc ,
che vi fono diícare , fenza guadagnarvi
lo.
pra di voi Ja ridicololit3,
<l'
imprigiooarmi
in ca fa . Q.uando la ridicolofita, non
e
foo.
data> dilfe
11
Luíane, ricade fopra coloro ,
cht V<'gliono deridere alcrui . Q.ueí\a prigi(I.
ne , di che vi lagnate ,
e
1·
afilo de' buoni
coílumi, e fara quello della pace , e della
felic ita , quando piacera
a
Voi • Voi mi
ri nfacciate, ch' io non abbia ufaco riguardi
alle perfone , ne a voi: ebbi le mie ragiooi
di 1aglia r fu l vi vo • So che nell' era voílra
il contagio della moda , dell' eíempio , dell'
~birudine ,
ogni di piu
s'
allarga , e che non
puo preíervarli , chi non caglia ogni comu.
nicazione • Mi cof\a piu di quanto pocelli
mai dir vi, il parlarvi con aria alfoluta, ma
la
tenera za, che ho per voi mi da corag.
gio di
fario :
fa
tal vol1a di bifogno ,
che
un
amico fa ppia difpiacere ali' amico. Siece
dunque cerciffi me , che fi no a caoto , ch' io
v'
amero , avro forza di reliílet vi; e guai
;i
voi
s'
io v' abba ndon"'"' Guai
a
me!
Aífai
picciola fiima
e
quella ,
che fate di
me ,
fe
mi credett
p~rduca
fubico , che lafcerece
di cenermi col guinzaglio . Via, vía, Signo·
re , ho
fa
puco guidarmi
da me ,
ed il Val·
feo,