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e per cogliergli

gni lofptHO di naufragio,

e

bene caníar lo fcoglio . La Giovane can.

to

piu fdegnatafi di

tal

n~gaciva

, 1quaato

meno

fe

\'~ccendea

, fi

sfogo

i~

querele , e

rimproveri . Voi , gli difse , fa¡e un mal ufo

di quell' aucori

a ,

ch.e vi

fu da me affida.

ta: ma guardatevi di non far011 perdere la

pazienza. Capifco, di!se il

Loliln~.,

con cqo.

no piu fercno , e fer io . Ma

.Gino a canco

che avro fiima di voi ' non avro.:pa1:1ra di

quefia mi11accia , e meno ne urei ,paun¡ ,

fe cralafciafii di fii marvi. Ortenfia , la qua.

le non avea accaccara idea vefjoua aU pa–

role, che l' erano sfuggite

d~

bocea, arrofsi

del figni6caco, che prefencavaoo all'aoimo di

tbi

1'

udiva, e non fece altro piu, che piange.

re.

11

Lufane colfé il momento ,

in cui

il

bollore della collera , avea ceduro

il

Juogo

alia fopravvenura confufione. lo vi divengo

odiofo , le diffe

:

e curcavia

Ja mia colpa

quale? quella cli lalvare la vollra giovinez.

za da' rifchi, che la circoocj¡ino ; dallo fpic–

carvi da curto quello , che puo otfendere ,

non dico l' innocenza voílra ,

0

ma

la

repu.

tnione , e quella del volervi far amare per

tempo, quello che

vi

conviene amare per

fempre •.

Si

,

Sigr;iore , le voílre

iocenzioni

fono buone, ma

yi

metcete all' opera mate.

Voi volete ,

che mi füeno a cuore i miei

doveri, e me gli rendete fcbiavitu. Pul> eC

Torw¡

y,

C

fere

1