Aduaauza, veone rocca il cuore della gio.
ja, vedendovi que! cerro arco coa"orde dell
1
amrnirazioae di
ruu~.
Oh
!
gli e pu_r bello
prr uaa Donoa; quell'aadare
1
e vebire
1
e 'luel mormorio! Facilmeace
li
puo crede–
re , che al fuo ritorno
il
Lufaae
fu
ben
t
rattaco, parea che gli volefse dipiagere tur.
ti que' crafponi, che avea facci aafcere. Da
principio egli accetro le carezze di lei fea.
za riReliioni, dappoiche ralvolía
I;
uomo il
piu faggio íi dimeatica ll fuo flaco ferio:
ma quaado ritornb a le , difse: un
bailo~
un
Domino
fa aggirare quella reíla giova.
iiile. Oh quance bauaglie avro io a fare
ancora; prima di vederla quale la voglio.
Avea Onen!ia veduta alla Feíla tute
quella Giovencu , dalla quale
Íl
Marito in
3
tendea cli tenerla loncaaa. Fu chi le dilTe :'
oh
!
egli fa pur bene a diveacare ragioae–
voJe, e teílicuirvi agli amici voflri • Egli
era in ful punto di faríi ridicolo ., ed ave–
varno fano una lega per fario di fperare in
ogni Juogo , dove íi folTe lafciaco vedere :
gli direce du oque, che per fuo beae , e ri,
pofo ,
{j
degni cli permetcere, che iiate ve.
duta
;
fe
per difgrazia nofira non gli ao.
~iamo
a genio
1
gli concediamo, che non
S>
incommodi : ma gli baíli di rendere invi!i. ·
bife
fe ;
e non precenda·, elle lo !ia anche
la moglie, Incimorica Orten!il\
d-
ruinacce
~si