fen , che mi facea giufüzia , non
ebb~
;
pentiríi mai dell' eíleríi deg naco d'
affid~rli
a
me . Dicovi apeno , io non inteíi mai ne
volli foctoppormi ad un tira nno , dandom i
ad un marica .
Per
condifcendere dunque a'
vollri vola i, abbifogno d' una forzll , o d'
üíl a debolezza, ch' io non ho, Q.uance pri·
yazioni m' icnponete mi fono clolorole, e non
m'a vvezzero mai.
ll
Lufa ne) rima
fo
folo, rimprovero a
fe
le lagrime , che avea fa tro fpa rgere
9h :
che ho io intraprefo di
fa re ,
dicea
?
qual
cimento
e
queflo per l' animo mio
!
lo ti–
ranno , io che piu l'
amn
della mia vira ,
ed
a cui le fue qu rele fquarciano il cuo.
re ! S' io ufo perfev eranza , l:i,
f..:i
difperare ;
fe un momento mi piego pello il fru tco
della mía coílan za .
S' ella
fa un folo palfa
in que! inondo ,
ch'
e
cosi amaco da lei ,
di nuovo vi
s'
avvilupper:i den tro • Adu n.
que íi foflenga queíla crudelca , affai pit'1
.crudele per me , che per lei.
Orcenf1a pafs' agi ·ariJlima la nocce
¡
pre.
fencavanfi
alla
fua fanc ash .tutti i vioknti
partid , ma fon do onella d' anima , le
.ne
sbi~occi.
Perche perdo
io
il coraggio , di•
.cea fea
fe ,
qt,ianco le íi
fu
acc.heraco cosj
un poco, il primo difperro
.1
Cocello uomo
ha fo rza fopra di le , e mi Signoreggia ,
yerche
non
mi v11ol .bene; fe mai giunge.f·
,e
fe