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E

IL

MISANTROl?O

N

Atura non

!i

puo coHeggere, mi ver.

ra deHO

>

é

vero, dico io : ma fea

n11lle accideori , che combinati formano il

compolto d' un cararrere, che

av.ra

I'

pe

chio

cosl peaecracivo , che pofsa rilevare cal na.

tura indelebile? Quanci vizi , quante

fin,

vaganze veagono accribuire a oarura, ch' el–

la non ebbe mai

?

Fra quefie

e

nell' uomo

l'

odio degli uomini: quelto

e

un caratcere

fauizio, un perfonaggio comiociaco per ca,

priccio, e coofervaco per abitudine; fouo

il

.quale pero

11

anima

!U

¡¡

difagio, e da cui

volencieri

li

vorrcbbe liberare • Q..uello ch(I

3vvenne al Mifanrropo dipinto dal Moliere,

e

ua efempio di cio , ora

ye~reil!o

, comé

fo

rifaoato.

Alceíle malcontento, come

fa pete , della

fua

lnnamoraca , e de Giudici fooi, mala.

dicendo Cina , e Corte rifolucoli

a

fuggir

dagli uomini , andu a ritrarfi loncano da

Parigi, nelle Vuge, ricino

a

l

aval, e ful–

le rive della Vologna .

La

vallea da que!

fiume bagnata ,

e

una praceria afsai bella

da

,un

laco

s'

alzan

o

cerci

.i;id nti colline

1

fpar.