za , qaand' io ritorno a cafa dal mio Javo–
ro • Si direbbe che non m' hanno veduco
da un anno : non
fo
a qt¡ale volgermi •
Mia moglie mi pr.inde dal eolio
:
ho in
braccio le figliuole il maggiore mi prende
alle gambe: e fino il picciolo Gjovannino ,
arruotolando!i fu l lecto della madre , mi
tende le fue manine
:
io r ido piango , e
gli ba::io
:
perche t utto infierne mi fa uaa
gran renerezza al cuore • , . Ve lo credo
io ••• Dovere anzi fentic
cio
ne! cuore ,
pcrcbC:, non v' ha dubbio ,
dove~
effer pa.
dre .•• Non ho quefia formna . . • T a.n–
to peggio , non e'
é
alero ,beoe cbe que–
ito •••
:E
come vivece
?
•••
Beni!Iimo .
Ottimo pane , buon latte , frutre del notlro
Bruolo.
~ia
mnglie con un pezzecro di lar ·
do,
fa
una mindlra di cavoli , ne mauge.
rebbe un Re • Di piu abbiamo l' ova d lle
no!he Galline: e la Domenica ci facciamo
regalo , e b viamo un bicchier di
~ino
....
S\: ma quando
J'
aooara va male
?
•• ••
Vi
s'c
penfaco: e
{j
vive
come
{j
puo del
rifparmio fatro nell' .anoata buona ••• Vi
fono ancora le male Hagioni, freddo, piog.
gia, bollori , che avece a fopporca re .
Vi
1i
prende I' ufo
:
e fe
fa
pelle quanro
e
il
piacere del venir la fera a rdpirare
r
3·
ria frefca in un gioroo di fiilce, o ne! ver–
JlO
qucllo di fgranchii1r!i le mani al fuoco
d'