fe la Signara di Fiervillt ad Orcenfia ,
!~
,quale non avea pure avucu cor:iggio d' al–
zare gli occhi ubbidire, b!ll)bi,na mia ubbi·
dice • Cos\ CCJcca ali' anime deboli • Giuílo
Pelo
~
·,!liíle u
fc~ndo,
io fono la piu checa ,
~
la piu -vicr.uofa feñ1m'na
dell~
cerra , ma
fe un marice ave!Te l' ardimenco di craccarmi
CO$l;
ne farei . veodecca , come
va'',
vi
fo
di–
re. Orteo!ia ebbe
ªPP!!ºª
vigore di levarfi
in piedi per accompagnare la Signora di
fierville, camo era rremanre e confufa •
Jliconofceva quanco vancaggio de!fe al ma.
rico fopra di fe la fua impru:leaza; ma egli
pon .fol non
fi:
ne prevalfe; anzi non le fecc
parola, cbe avelfe ómbra di rimprovero , e
colla fua delicace:¡za, le diede piu gagliardo
rimpro ero, che fe ave!Te ufdco lo fdegno •
,Elfendofi
la
fera raccohi i convicacl , il
Lufaa~
,colfe il punro, in cui Ja moglie era
anco ra nel foo apparcameoco ; e di!Te: Que–
llo
e
il ricrcvo dell' amicizi<i
j
fe
vi pi a.:e '
ritoroacevi fpe!To : viviamo inGerne •
~on
una vece in curci , rifpoféro ; che non fa.
peaao, ·che de fiderar pi meglio. Ecco a
voi,
feguico, prefencando Joro
q
uel
1'
uomo
~ab
beoe di Jleliz odo , ecco 11 ooí!ro degno
1
ed affetruufo Padre, che
fad
I' anima de'
nollri dift([i •· Nell'eti fua
!
l'all.egrezza roe.
ca piu
il
cuore, e pit\ iarere!Ta , che cella
giorencu , non e' e! cofa pin aljlla!¡ile d' un
B
z
vec.