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droae . Preíieda alla foa CJdieaza ,

e

lafci

voi comandare in caía vofira.

A

quelle pa.

role il Lufane entro . In caía mia non io,

ne

mía moglie comandiarno ; ma comanda

la ragione; ne cred' io, che .queíb

elegge.

d

voi per Giudice. Non, Sigoore , replico

Ja Conteffa, con tuooo ancora piu

follenu.

to, oon tocca a voi dettar Je

leggi a Ma.

dama.

M'

avete udita, e

1'

ho caro ;

cosl

vi

fara

noto, com' io la peo

fo

iotoroo al

V'O•

füo ridicolofo merodo di procedere • Signara

Cooteffa ripiglio il Lufane ,

fe aveffi que!

torco, che voi ilimare, le iogiurie non

fo,

no

quelle, cbe mi facelfero ravvedere.

La

ma ofoecudioe , e la modefüa

fono

I'

arme

del vo!lro fe!To , e Orteníia

fofa

puo in

me

piu, che in vo!lra compag nia • 'Del!' accor.

darei lafciace il penliero a noi, che · abbia.

m o da vivere

infierne •

Q_uando

le

face·

íle

cadere

in odio

il

fuo dovere, non la

potrelle difobbligare da! fa rio ;

quando Je

faceíle pe rdete la coolideoza , e

1'

amicizi~.

d¡;I

marito, ndo pocrelle compeofarla: ·non

Je dace con !igli., ch' ella non vuole,

ne

pub

feguire : Ad un :ilrra farebbero di pericoli,

pee leí, lodato fia

il cielo ,

fono foucili, e

non phi . Orcen (ia, foggiuns egli parcendo·

fi,

non

fu

vollra in ceozione darmi difpia.

cere lo

fo¡

ma quello •i fer.a di leziooe .

Ecco, dunque, come

voi

vi difendece, dif·

fe