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~

17

lil a fotto gli occhi d' Orceolia . Ecco don·

que , difs' ella, la legge decellara la legge fu a,

fcorrei;dola con g li occhi, li clava coraggio

da fe , per non affoggeu arvili

,

quaodo la

Contefla di Pierville , Z ia del Valfen , ando

a vifitarla ,

e

la riccovo colle lagrime agli

occhi. Cofiei , don na foperba ,

s'

era

fa cca

amica d' O rceolia, ed avea acquiltara la con_

fideoza di

lei , col!' a!Tecondare le

foe

iocli..

nazioni . La giovaoe, che avea grao bife.

goo di folle•arii il

cuore ,

le

fcoperfe

la

cagione del fuo difpecco .

CDmc ,

diffe la

Cencerra , avendn

facca

la fi:ioccbezza del

difgufiarvi , farere voi l' alrra dell' avvilirvi?

Voi fchia va

!

e di cui?

d'

un uomo da

to–

ga ?

Ricordare•i, ch' avefie

l'

onore d' efferc

Madama di VJ lfen • Orcenfia

arrofsl

dcll'

avere cofia

lua

dcbolezza efpollo ad un rim.

provero il mariro . Per corro, ch'egli abbia,

rifpofe, lo rifpeciero fempre;

e

il piu onefio

uomo del mondo , e

q

uello ,

che egli ha

fac to per

li

figl iuoli miei .. • Ooefio

!

e cbi

non lo e? Q_uefio

~

un marito, che va in–

terno per ruc ce le firade.

~be

ha dunquc

farro cotefio ¡onefi' uomo ,

d'

ammirabile

a.

pro de' vo!hi figliuoli

!

Non ha rubaco

&

q

uclli le Joro

fa

cole

A •

Sar1bbe

for fe !lato

mioor m ale che abufaríi della bom l! di vo.

fir o Padre. Non , Signora, egli non

s'e

ac–

'lUillato percio

il

diritco di parlarvi da Pa.

Tomo Y.

B

dro-