lea nm1gHe in c10 ·il fuo fervore ;: 1a
fác~a
dilpenre •
l buoni
offi2j
della ferv itfi, di.
cea , fono blíli ,
e
vili , perche non fono
volonurj ; ma fubito che fono liberi , non
ha hno iu fe pil'I vergogna ,
e
amicizia gli
fa nobili. Amica mia buoaa , pon remete ,
ch' io mi la/ci avvilire. Q_uaotunque io ab.
bia alTai da giovane lafciata l' ludia,
fo
tut•
cavia qual
ija
la digoita della tribu , otila
quale io oacqui , e quando le vollre belle
Dame, ed i vollri Giovani Lordi, vengono
ad efaminarmi con quella
loro cosj dome.
ílica
curiofita, quella loro non curanza al–
tro non
fa,
che rendern¡i !' animn piu ele.
varo ,
e
fcnco in me , che fono da quanco
loro • Ma con voi , e col Nelfon, che mi
volete bene come ad una vo!lra figliuola ,
qua! cofa puo trovarfi, che fia mio avvili-
ment
o!
·
Lo !leffo Nelfoo
fembra va
ta
1
vol ta con·
fufo
delle fadche, e de' peofieri , ch' ella
íi
prcodea. Oh! voi fiete duaque molto
pie
no
d'
orgoglio, gli dicea ella, poiche
vi
vergo–
goate
d'
aver bifoguo di me
!
Non fon
io
luperba , come voi ;
ferviterni ,
e
l'
avr o
caro.
Tutti que!li tratti
d'
animo ingenuo , e
f,nfitivo, cenevano inquiera Lady Albury •
lo
temo pure, dicea ella al Nelfoo, quan.
do
li
ritrovavano
foli,
remo
ch'
ella
fia
in·
G
a
na.