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95

kwp

1

e

u.cu1 a •

La lccipena d'- u11

vocabo·

lo ,

ch'

efprimefíe qualche foave

affezione

dell' aoima era per leí

un

trionfo , Ne

fa:

ceva 2pplicazio11i pieoe d' ingenu'ira , e

d!

1en sezza: fopraggiungeva

il

Nelfno, anda·

v:¡ di

volo

a luí,

gli

riperea

la leziooe con

un allegrezza , coo una fempliciri\ , cbe

ª

luí

non

parea

ancora

altro,

che

un

follaz.

zo.

La

fola

Giulitcra ne fcopriva

il

rifohio•

Volle prevenirlo.

omiocio

dal

fare

inrendere

a

Cc:>raly ,

i:he non era

bella

crean za

del

Tu,

ma, che

¡¡bbilogpava dir{i

'Uoi

1

rrarrone

era

frarello

1

e ÍOrdla . Coraly

Ji

fece

fpi~gare

, che

fi.

gnificalfe

bella creanza,

a

che

folTe

buona,

i:

fe

frarello ,

e

forella ne

ave!Tero di bifo:

gno

?

J,.e

veope rilpntlo , che

nel

mondq

i:ra

un fopplemenco alla beoivolenza . Con–

chiufe , oh" fra

le

perlone ,

be

s'

ama va.

po

er~

lllutlle. Le

fu

aggiuoto,

che dimo.

jlrava il ddiderio di far lt:rvigio, e piace.

re.

R1f

P"fo , che

ca)

defid

rio

li

imdllrava

da fe lenrn In

creanza : p •leía prnpooendo

per efempio il cagnolioo i Giuliett ,

che

rnai nc>n

J'

abba n•

on~va

,

e l'

arezzavª'

!empre,

f,

domac

to,

fe

llo a•ea crean.

za • Giuli<'rt

li

tli(

e

lfa

dcceuza , Ía

quJk nn

conJ.o· "

.< ,

duk ,

I' ari..

troppo

lib. ra ,

<

',r • olea di

c.

rJly col Nelfoo ;

e l' In

n~

,

<

pur.: avta ideJ della in–

vidia,