Lady Giuletta Albury fua Sorella
, era
una Vedova di prudente incelletco , e di cuo.
re
egregio: ma la prudeuza fuá era di quel–
ie,
che non hanno pofa mai, che vogliont>
fempre fiare in ful riparare al rnale avveoi.
te, e ib catnbio difcaofarlo, l'affrettano.
Fu
daro a lei !' uffizio di cooforcare
la Giova–
he
1
ndiana; la quale le dicea : Ho perduto
il
mio fecondo pádre. Ora ho t'e fola, ed
il
Nelfon al mondo.
V'
amero,
v'
ubbidiro •
La rrtia
vit~,
ed il mio cuore
fon
vofiri •
Meotre
ch'
ella abbraccia Giulietta
foprag.
giuoge il Nelfon, e fi
leva Coraly con un
vifo rideote, e celefie , ma ancora bagnaro
di pianto.
.
Or via, chiede
il
Nelfon alla forella ,
l'
'avete voi ancora confolara uo
poco ? Si ,
fono confolata, non ho piu bifogoo di coni.
paffione, efclamo
la
giovaoe Indiana
rafciu.
gandofi i fooi begli occhi oeri • Aliara
fa.
cendo federe
il
Nelfon a lato di Giulietta ,
e cadendo ioginocchioni davaoti a loro, pre.
fe
a tuttadue le manf,
l'
una nelt' alrra Je
mife , ed affettuofameote firingendole oelle
fue
:
ecco la madre mía; difs' ella al Nel.
fon , con u'n' occhlata, che avrebbe ámrnor–
'bidito il marmo ;
e
tu, Nelfon , 'Che farai tu
per me? : •
1
o, madamigella?
vofiro
buon
arnico? .••
Mio buon
/lrnico
:
oh
!
gli
e
pur
bella cofa
qu·e(h • Adnnqu·e
io foro la
tu!