nedirete il Cielo di quell' a
vverlit~,
che rcs–
ilituifce me a' doveri miei , ed a me mede.–
fimo. Degnatevi d' ammaefirarmi, e guidar.
jili ;
anenco, vo!oncerofo, docile, comincero
ad e!Tere il fofiegoo della vofira vecchiezza;
• potete difporre di me.
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buon uomo mara–
vigliato, o,on lafciO vedere Ja fua allegrez–
za ;
pe
alero fece che lodare le fue buone
ñiJpoíizionj. PreI
DIO
il
6gliuold
¡i'
corrifpon.
,deoti fuoi, e chie fe a loro per lpi , amici–
.zia,, e fiducia • Gli sfortuoati degni di
íli.
ma fooo ptipcipalmente
co~paffionati;
e
cia–
fonn o avendo piec:\ del la difgrazia di, cote–
fro galai¡tuomo , li fece µn
p~nto
d" onor¡;
il
porernelo coofolare.
ll
Voloy , che
fi
ripiglio
il
nome .di Ti.
maore, ebbe qu•ote facilita
fi
p,otca
fp~r;i.
re nelle
fue;
prime operazioni ;
la
capacita
:lua, che c;la principio alcra non era , che
quella del Padre,
.diven.oefra poco ,elfetti,
vameoce capacitil fua ; e
fece crefcere iQ.
brevjffimo tempo il fuo
.con~etto.
Qoe'
mo~
jllenri di ripofo, che il padre fµo gli facea
prendere • tutti gJi palfava vicino ad ,Ange.,.
Jjca ; e prn.,a va graocjiífimo diletro nel rae·
contarle
j
fu oi
avaCJz~monti .
l\ogeJica ,
l~
.quale
acrriboi va a se in parte
il mara
v~.·
gliofo _cambiameoro del
fuo am¡10re
fi
r al–
legrav,a delJ' opera fua , con dopeiª foddif
faziope de.U' ;imore
J
o dell' flmicizia • Luci'!-
le