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ie fiava

dinanzi qua!i adorandola ,

e non

tralafciava mai di riograziarla di quel b1:–

ne , che avea facto loro,

Vebne un giorno a vifüarla

fuo padre ;

·e lodavari delle allegrezze; che ricevea dal

tiglinolo. Sapere voi, gli dilfe Lucia\ a chi

fiamo noi debicori della

fua mutaziooe

?

alla piu bella , alla piu virruofa perfona che

viva¡ all' unica ligliuola d' Alcimone ) alla

tomp~gn•;

all' amica mia.

Tu

mi fai rin–

tenerire il cuore, le dilfe

I'

uomo dabbene ;

voglio conofcere cotefia garbaca

fanciu lla "

Venne Angelica ,

'e

accolfe Je Jodi di

Ti.

manee, ·con una modefiia ., che

Ja

fa

cea pa.

rer piu 'bella ancora. Signare, gli dilfe, io

dipendo da un padre ; ma egli e pero

ve.

ro ,

che

s'

egli ha la bonca di

lafciarml

difporre di

me ,

io

m'

arrech.,ro ad ooore

il poter divenire vofira ligfiuola ·•

L'

amici.

zia

pe~

1a

mia Lucia

ha deHa10 in me

il

primo de!iderio ·;

il

rifpetro ,

·che ho per

voi

1'

accrefr.: .,

·Je vofirc difgrazie aoch'

erre

non ·hanno alero

far

to .,

che inrererTar.

mi !empre piu a turro quello , che le puo

alleggerire ;

·e

le

il

coocegoo del voílro

fi.

gliuolo

e

rale • qua!

voi

ed io lo delideria.

mo,

fia

egli ricco , ·o non

fia

,

non pocre'i

fa

re

ne .pi u onorato , ne piu caro ufo del.

Ja fc>rruoa rnia, che dividernela fec". Poco

manco, che a 'fiUefio ugionare

il

buoo

UO.

mo.,