leffi , Iacebbe píu d<'gna d' íov1dia aÍcora.
(A quefti decti Angelica arrofsl.) dh Dio!
Sorella , oh cbe ho io u_dito.... Pí1\ ch' io
non dovea bo detto .••• No, cara Lucia ,
quando !i tratta di fentimeoti oneH.i , non
fa bifogno diffimulazione ver¡.ioa • Voíl:ra
Sorella brama , che il Cielo ci abbia defü.
nati
1'
uno per
1'
alteo; e che pofs' io altro
fare, che averglieoe obbligo • Vi diro piU
la ancora : luGngomi d' eíler nata per ren–
der felice un uomo dabbeoe; ne v' ha co–
fa
che impedifca
~
che voi co' voí\ri coíl:u.
mi non poffiate e!fer tale quale debb' efsere
lo Spofo mio : Somigtiate alla Sorella
vo.
fira: quefio folo vi mrnca per .riufcire •••
S' alero non manca , fon fonunato, perche
vengo lu!ingato di fomigliare a lei •••
Oh!
beae avete detto, che ne venite lu!iogato;
ma io che non mi luGngo mai, v' afficu–
ro , che non le lomigliate ne punto ' ne
poco . La mia Lucia non diveota punto
vana ne ·per le grazie del fuo an¡mo , ne
per quelle della perfona •••• <>h
!
proteíl:o,
che al mondo non ·c'
e
uomo , che feota
meno i fuoi vantaggl di me ; e s' io fono
una buona figura, lo fooo feoza avveder–
mene •• •• Sempliciffimi ro·ao i coí\umi di
Lucia , e la natura nella fua vera , e per.
fetra ingenui1a. Vedetela,
fe
nel cootegoo,
nel
pa~lare,
.nelle azioni fue, ha un' affet-
D 4
ta·