divemi
laggio; ; • • Penfa, ch' io lo delide.
ro,
roa oon
lo fpero.
11
Vol11y
tenne
per
certo
d'elTere
riufci.
to a
perfezione ;
La
SorellA
mía
avea
ra·
gione, dilfe;
J'
amic:i fua
' bella: Un pn•
oo
ílravaganre; ma appunto ptr quello
ha
non
fo
che di piu
picca ~te
; Le mancano
folamente
Í
natali
nubjJj , e
mia madre
VllC•
Je ,
ch~
io m' ammogli :id una nobile. Vi
!i.
da
mola intanto :
ella
hon fomiglia
ad
a
J.
cuna di quelle , che . abbiamo vedute ne!
mondo; 3Jmeoo c'
é
di che palfare
il
tempo.
Ando
<lunque
:i
'rivedere
la Sorella
1
e
con
quella
rivide
Aogelica ; Che
t'
ho
io
farro , diJ's' egli a Lucia,
che
tu
hai
intor.
bidata
I~
mia quiete?
I~
vivea , oh qua oto
in pace
!
Oh come
paffáva
io bene
il
tem.
po prima .d' a
ver
ved uta
quella
tua amioa
·piena di
rife
hi
!
Ah
!
Signara , com'
e
frioc.
co
il tnondo
!
quaoto fon freddi i fuoi paf•
.Jat'empi ad
un
animo
pie.nodi voi
!
Chi
avrebbe
potutotindovinar
m11i,
ch'
io doveffi
avere
_iovidiá di mia
Sotella • Ingolfato
fo,
no nelle compagnie piu
tipieoe
di Brio ,
fiimolat<l
·d~
rutti
i
piaceri ;
eppure
chi
lo
'crederebbe
?-,
Sl ,
vorrei
effere
in Juogo
di
leí": ella vi
vede
continuamente ;
vi
dice ,
'che
'vl v'uol
bene;
v'
ode
dire, che
voi ne
.volete
á
lei •••
Tu
bai ragíooe,
fe
invldii lamia
·force ·; 111a , Voloy ; la tua ,
fe
tu
lo vo.
leai,