Sia io bel la, o pon lo lia ,
1eog0
e-es\
po
~o
canto
d'
un dono , con cui una
D
n'n 7.\
fpe!fo
{i
meríc:i difp•egio,
oh<'
vi
do
licen–
za di rlirmi in faccia quei
che
v/llrCe
j
ne
de'vofici elngj arrotli ro per va ni
<\.
Oh!
egli
bifog na bene , ripiglio Volny , ellete
a•
vez .
za ad elfer bella , e foperiore ad un
vart~
raggio cale , per parlarne cosl. fpenlieraca.
mente . Quanto a me, non po!fo perfuader–
mi, cbe fa bellezza lia cos1 poca; ma poi.
che voi face
co.slmala 3ccoglien.:a agli o.
maggi, che ad elfa !i fanan ,
conve1.r~
acle.
rarla in íile nzio . Da quel punto incomin–
ci9- a non parlue- :litro
pío
che ...
¡
se
fne.
de!i mo , de' cavalli fooi , drgli a
ici
fooi ,
dtlle cene fue, e delle
fu~
av venrure. Lu.
cia , che a vea gli oachi
fi (j
ad A ngelica
1
riconof;e,,;¡ , cbe tuteo cio facea clifcapito a
Volo
y ;
e n' a vea dolare.
Oh
!
gli
e
pu re un peecato, d.iífe Ange–
lica , quando íi
fu
parcico , ch' egli lia llJ –
tn gualto cosl per tempo ! CoofelTactln , dilfe
L ucia , ch' egl i
e
nieatedim:rncn
impa(~a cq
di grazie . . •• E d i cofe , che lo reocfono
rirlié:olo , amica m ia cara , . • . Egl i
fe
ne
corregger~
.•• .
No ,
perche oelI' er
3
fu a.
quel fuo fa re ricfce bene ; e I' uomo .non
e
diípoíl.o a corregger!i d' un clifetto , cbe pia.
,ce.
·
Ma eg\i
e
ha veduta;
.e
fe
ti
YUO!
beoe
f
p
3
dj-