no etri
la grazia di non
averci
in odio
0
Percio , dice io , con viene ufare u uá gran:
dJ attenzione , a fa r
s¡ ,
ehe cólla benefi–
cenza
t:fca
loro di meofe qoefio da n nofo
va nraggio , che abbiamo
fopra i nofiri e·
guali.
'
·
·
·
Lucia
piena dj maraviglia pel carartere
d' Aogelica, avrebbe ar uto
¡:aro~¡
firinger–
la a
se
con tutti i
leg~mi
de l!' animo . Ca–
ra amica mía , le diíle
~10
gioroo, noi lia.
mo forfe vicíne al punro de/l' avcrrci a
fe.
parare per fem pre: queflo penliero mi reo .
de la vira infelice ;
m~
fe
tu I' approva!Ii ,
me ne viene un alero. y oglio che
lll
veg·
g1
mio fracello : egli
~
pello, che sfolgnra,
fa rro a pen nel lo , e pieno di ca pac ir a. Egli
e,
ripiglio Aogelica, arfai giovane ; e, p.e.
gli aoni ch' egli ha , ' fciolco afsa i
!
Credo
che la madre tua gli abbia voluco
rroppo
gran beoe.
·
..
Erfendo Volny andato a vilitare Lucia ,
quena obbligo
I' amica ad accompagnarl a
al Parlatorio .
Oh !
Sorella, quance grazie,
e qua l garbo! efcla mo lo fv eocaco giovane.
Non illa bcne effere cnsl bella . Q_uai
fa r_
1ezze, quale llac ura , che occhi
!.
Voi in Mo.
nineto, Signara ! Queílo
e
un latrocinio ,
un cradimerHo
!
lo l' avea gia preveduco
~
dlfle Lucia ,
che cu ne
farelli rimafo in.
cantaco: ma che ne dirai
tu
!
millc volte
D
.&
ha