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fera

fo

Jiceoziato , ed io fuo cambio veone

ttn buooo Abbate , femplice , modefio , e

quanto bafia d!ltto, pregato da

l~i

d' elfere

loro amico , e di vefiire de' fooi proprii co.

flumi il fuo allievo ,

Melidoro , a cui Duraozoae avea fat!o

riguardare come il colmo della

fua

umilia·

zione la fuperiorita prefa dalla moglie, die–

de

in

ifrnania qaando intefe, che

l'

Ajo era

!lato licenziato. Si , Signore, gli difs'ellá ,

do al figliuolo mio per guida un uomo

fag.

gio in vece d' uno fciocco ; e di piu pre·

rendo di fpiccarvi da'fianchi un adulatore

pieno di sfacciataggioe, il quale

fa

pagarfi

da voi i fuoi dilerti.

Eccovi

i torti miei ,

Ji

confelfo , e potete a vofira polla pub–

blicarli • Non fi pul> · fofferire , le dilfe

Melidoro, fen za pu nto afroltarla , non !i

puo fofferire , che

fi

faccia un mal

ufo

dello flato, in cui mi ritrovo, per volermi

comandare a bacchetta. Non, Signora mia;

non

e

aodara tanto avanti la mia difgra.

zia , che

m'

abbia a ridurre

vofiro

fchiavo •

Vo!lro dovere farebbe ílaro prendervi

l'

obbligazione propoflavi da me

:

non

l'

avete fatto

a

me non !iere piii nulla

¡

e le vollre attenzioni mi fono inutili •

_S' io mi fono fcoocertaro ,

l'

ho fat-

10

per voi : il foln rimedio alfa

mia

dif.

grazia

e

lo fcollarfi dall' origine del mate;

dom2.