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<te

,Iof

*

tA~A~~~-A.

nalcere. ILO' fventurato Luzy ,

ti

flette fino alle

tre .ore dopo la mezza notte in tale perpletli–

ta

crudele. S' egli udia ún cocc.hio, lo

cre~ea.

quello , che potdfo ricondurgli Lauretta : fi–

nal mente la tante volte ingannata (perania die–

de luogo ali' eflrema afflizione . Tradito fono,

difs' egli' non polfo piu dubitarne • Quefla

e

una trama , che mi i•enne tenuta occulta . Le

carezze di quel!a mrncatrice di fcde a riull"

alrro fervivano, che a celarla meglio . Fu a.;;.

cprrezza lo ícegliere il giorno, in cui io cena–

va alfa campagna. Ella ha laíciara qul ogni co–

fa,

per farmi intendere, che non ha piu biío–

gno de' miei donl • Cerro

ella

ha alero uomo ;

• che gliene da qtianti vuole , e piu • Lo .aver

feco qualcoía del mi o le fa rebbe flato roílore •

11 pit\ menomo pegno dell'amor mio le avreb-

be continuamente rinfacciato il íuo tradimen. ,

to , la íua ingratitudine. Vuole dimenticar me,

darli del tutto in pace a colui , che preferiíce

a.

me. Spergiur.a! Spera ella mai di trovar uno,

che

I'

ami quant' io ? Piu che 1on dovea l' bo

amara; oltre il dovere mi feci {ua preda • I

defiderj fuoi prevenuti da me {empre , fi ÍOn<>

ammorzati • Ecco cc,me le donne fon farte •

Turro vien loro a noja, fino

eílere felici . Se"

tu foríe ora fClice, puoi tu eílerlo , perfida

?

Puoi tu eílerlo, cd aver me nel penficro? Me!

Che dico io? A leí , che importa del mio do–

lo

re , del' amor mio? Oime

!

che mcntre pols'

io

appena ritenere le flrida, e bagno il íuo ler–

to con le míe lagrime, un altro forfe . •. orrí–

bile idea , non la po(fo foffrire . Sapro un

iratto chi

~lí

e

coteflo mio R ival•, e fe guel·

G

4

Ja