*
98
?~
'
A~~~· A~A
I'animo mio riempluto di tenere2za, e afie la•
grime del pcnrimento
s'
aggiungono cjuelle dcll'
amore . , . Ah, ch' io
torno iu vita ritrovo la
figli uola mia ; ripiglil> R•filio, rialzandnla.
Vo–
llra figliuola, dille Lauretta, non
e
piu
de~na
di voi •. No, non perdcte il coraggio . L'
O•
11ore, Lauretta. ,
e
certamen te un gran bene '
maggior bene
e
I'
innocenza ,
e (e
la fcelta
fof.
fe
toccata a me; anci voluto veder piuttoflCJ
a toglierti la vita. Ma quando onore, e inno.
ccnza fono perduti,
1
imano pur ancora un be-
11e inefl imabile, e che mai non
fi
perde
sl,
che
non poffa ricoverarfi. Ba
O
a il volcrlo, ch' elfo
tinafce nell'ani11 a;
e
quando affogato ed efiin•
to fi crcde ,
uh
folo
rim~rfo
lo
fa
di nu ovo
germoglia re. Con queflo po'
tu
ancora figliuo·
la
mia, cnnfolarti dell' avere perdu ra.
l '
lnno·
cenza
j
e
fe
il pentimento tuo
e
fi nce(o )
il
Cielo, e il Padre tuo fono cheti. Poi , íappi
1
che ne! vill. ggio non v'
ha
pcrfona
a
cui noti
lieno
i
runi cafi; tu puo'
e.ola
ritornare (enza
'Vergogna ... Dove Padre mio
? • ,
A
Coulangc
dove ci conduro , (
~1etle
parole
tagliarono
a
Lauretta il cuore. ) Alfrt ttati fegu'c Bafilio
1
fpoglioci di qucíli abbigliamenri del vizio, Pan-
11ili11i lifci, un ferr.plice giubberello , un gam–
JT1urrino bi.nco, fono i vdlimentl, oheconven•
aiono alla
t ..
a condizione. Lafcia quefli fciagu•
raci doni
a
cn!Ji,
che
t'
inga~nl>
,
e
fegulmi
fen za altro indugio.
Converrebbe in qurfln punto
av
_r !'anima ti·
mida e affcctunfa di Laurctca, cd amu quant'
ella facea un P.dre , ed un amante per com–
prcndere,
e
provare quanta battag/ia fi
del!/>
iiel
fu~
cuor debole fra
iíllOIC
t
'
llatur¡ •
.(;on•