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A~A~~~A
lio dalla m1ral'igfü allo fdegno.
ll Luzy di.
céa, cocello oneíl" uomo
! . .
Sono dunque cos\
facre le' virtu de' Grandi ! Soiagurato
!
D.~ndomi
l' oro !uo in dono,
li
credea
egli
forle
di pa–
r;armi la figliuola
?
lmmaginano :coteíli fuperbi
ricchi, che
I'
onor de' poveri lia
.cof~
vile , e
che miferia arfegnatogli prezzo lo venda . ,Lu–
tingavali di conlolarmi
!
Te
I'
avéa promeílo
!
O
uomo fnaturato
!
Come poco
fa
que! che
lia
1'
anima d'
u
a.•Padre
!
No, dappoiche ti per–
dei , noa ebbi piu momento di vita fenza do–
lore , non un quarto d' ora di fono quieto •
Il
giorno
h
tcrra ,
ch"
io lavorava era con
~hem:~ ~~~~iefi~ab~}~i'vtl
ji
~e~~;
cea
'cemflnetn~
:
e ti fmarr ivi ne· diletti, il Padre tuo corica–
cato Julia paglia
li
llracciava
i capclli , e co11
:.Ice llrida
ti
ric
hiamav;¡ . .{thi
l
che ? non rifo–
garono mai pell'
ani.macua
i miei profo ndi
fo–
fpiri? Non
s'
affa
ccio mai alla tua mente
f•
im-'
magirie del tuo deCofaco P-adrc, mai non turbo il
tuo rii>oÍO?
Ah! che
il
Cielo
e
a me tellimonio , gli ri–
fpofe, che
~·
io aveffi creduto darvi
tan ti
tra–
vagli, avrei
laíciao
ogni cofa
per volare allc
Yellre braccia '
Vi
rifpettO,i v'
a.mo'e
v'
amo
t~u
io
c~:c~:~~°J~;e?;~eq~efl
~ !puªn:1o","
1
inp~:~:
llo, in ch' io creden di
ritrovare
Í!l
voi un
Giudice ineforabile , altro non odo dalla vo–
llra bocea fuor cbe rimproveri pieai di dolcez–
:ta; Ahí, Padre
mio,
cadendo davanti a· piedi
'follri altro non fentii ne! mio cuore fuorche
lergogna, e timoce;
ma ora
voi vedete tutto
T1m,
l~
~
l"ani.