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10?
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lafci"ar
1:1
ca
fa
fua
travagliata. ! T utto quef!o
~
diceva egli , maní fella chiaramente una fuga.
}ienfata . Le ba forfe tocco
J'
anima il Cielo
~
D elibero d' andarfene per cofricnza Ion tana da.
mo ? Ma s' ella nefe prefo un oncllo partito ,
avrebbe avuco compaflione del fatto mio , m'
anebbe té: ritto, quando non altro , almenodue
parole di conforto, un addio . La fua
letrera
non ª''rebbe t radita lei , ma bcne
rifparmi~tl
a me fof¡etti, che m1 tagliano il cuore, e fan-
110
difonore a lei. Laurerta, oh Dio '.
lo
lleífo
eandore,
¡·
innoccnza ,
la
•erita llelfa
!
Lau–
i-ecta infedele! pedida
!-
No , quello non puQ.
crederli'
DO •••
e tUtta via
e
pur
vero
•
Ogn~
memento, ogni riflc/Jjone era per lui una
prn~
va contra di Jci ; ma ÍJ>era».za , e 6ducia non.
poteano ufcirgli del cuorc. Contrallava contro
Ja
difpcrazione , come locta un uomo ago11iz–
zante contro la mone •
S'
ella ci veniíle , di–
cea , fe ci ''eniffe •nnoq :nce e fedele
!
ah ,
le
mie forru ne, la mia vita , tu tto il mio amote
li>llcrebberc forfe a
riparare qttell' ingiuria, ,
cbe le fo? Oh qua! dilecto farcbue
i1
mio
a,
confeífarmi reo . Con
q~anta
pallione , e fma–
nia , con quantc lagrime cancellerci la. colpa.
del]' averla accufata
!
Oime
!
non ho coraggi0>
di lufiu¡:armi d' ufai;le
ingiullizia , non fon o
quanto li<1íh forrunato.
Non v' ha uomo , che: nclf inquieruc!ine ,
e
neJJ· impazienza dell' a(petrare, non abb)a
ral–
volra fperimenrato a Parigi qua! tormento
lia.
in
fencir il romore delle. c;irroeze , le qua.l.i
rutte
li
credono f!Uella, che s'attende: menm:
che
o¡
uella e poi qnella arriva , e paílando
vi~ ,
fe
ne porta feco
Ja
fperanaa , che avea.
f:~ta.