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R.
0
I I ;
•"I
(liero
qmtntunque
fl
/la
egli
degno,o
a
auttoritJ, 0
per
coft
importan
e,
cT1e
egli babbia
J
fare,
non
fl
lafci4
mai entr"re nel coJPetto del
Re
fe
prima
non
fl
purga
•
e
netta.
Chi
poneffe
il
pie
fu
l'
entrata
del
padiglianc
del
Re,o
di qualch'
uno
di
Ducbi,
eglifteff
o
forebbe
to–
fto
fatto
morire
.
Ma quefta altra fuperftitione non
fl
z
ofenza rifa pafFtre
.
s'
alcuno s'bauefTe fatto cofj
gran
boccone,
cbe
nol
poteffe
poi ingbiottire,
e
fuffe
sforzato
uomitarlo,
ui
correno
fubito tutti,
e
fatto un
gr
an bufcio
fotto
t
aUoggiameto,e di
14
cauatolo,r
amta
mazz.ano crudelmente
•
Sono ancbo
molte altre
cofe
cb,
efii
banno
pe..r
gran
peccati
•
Ma
fanno
poco cont<>
del
uccidere uno
buomo
;
del
mouer
guerra
altrui, di
11ffafiinare
e:f
a
torto,
~a
drita,
edifPreggiare
i
pr~
cetti
di
Dio
•
Credeno,
cbe
dopo
di questa
uita
babbia–
no
a
uiuere eternamente
in u11
certo altro
mondo,
il•
quale
nan
poflono
pero
efli
dfiignare,
e
cbe
iui
babbid-•
no
da
hauere
i
prernij
condegni
a
meriti
loro. Tofto,
ch'alcun o
comincia aftare
male>e
preffo
la morte
1
fie•
cano
nelld tenda doue
egli giace una hafia,
con un
vana:.
no
negro>in
fegno
cbe cbi
paffe,non ui
entri;per
laqual
co
fa
niuno
ardifca
di
entrdrui
fenza cbiamcita.
Ma
dcr-:.
f?O
'cb'egli
e
morto)
s'aduna
infleme
tutta Ia .fua
f"mi=
glia,e
portano
di
nafcofto
il
corpo mo1to
fuora del
p~
diglione
in
qualcbe loco
penfato
prima;
e
quiui
fo.n–
no una
larga,
(J'
alt
a
fofFt,
ne laquale drizzano
un
p~
diglionetto,
e
ui
eidornano una tauola di uiuande,
e
po–
fioui prima acanto
il
corpo
del
morto ornato
ricchif•
fimamente,il cuopr no tutti infleme
di
terra,
e
fl
[epe–
lifce
ancbo
in/le~
con
fai
una beftia dct
[oma,
er
un
I
l
C4U"U'