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jíer mo!ti !icaria. Natui'a le avea largamente
date t tte le grazie ; ma pure alcuno di que'
doni
ve• di
-bifog~o
d' e!fore coltivato; e éon–
éorfcro in calca
I~
varie capacid delle perfo–
ne contrafiando(j I•
cu1<1
delr ammaellrarla ,
e l' onore d'abbeJlirla .
11
Luzy polledcva, e a–
dorava la conqu11la fua , e!Jro d' allegrezza , e
d':.º7n' tanto quell'
ú
m dl.ibene di Balilio
era il piÜ Íventurato di tutti i Padri , il qua–
le per natura altero, preno d' onore ,
é
prin•
cipalmente gclofo della rcp!ttazione di foa
fi–
gliuola , l' avea cercara, afpettata invano, fon–
za pubblica re il fuo
era
vaglio, e nen v' era ill
que! vill.•ggio, chi avsffe íaputa la íua di{gra–
ioia. Ando
il
fiartoco ad alfic 1rarlo egli mede–
limo , facendoli vedere il
bi~lietto
, che avea
ricevuto . Bafilio non
pre{J-0 fode al biglíetto;
ma Ínfingedoíi col Pallore,
diífé~
La
figliuola
tnia,
e
onella) e faggia) ma giovane) femplke'
é
credula. Alcúna Donna avrii. voluto averla
al fuo
lervigio' e
I'
avra perluafa
.:t
preveníre
le míe negacivc • Non Íacciamo
1
che divenga
fcandalofo romore , quello, che non
e
alero .
che !\iovanile
Ímprudenza , e fa{ciairt<I altrul
ctedere , che la figlíuola mia liaíi da tne par–
tica col mio allenfo. Voi folo fapete quello íe–
greto: rifparmiate figliuola ;
e
Padre.
ll
Par–
roco prudente', e uonio dabbene , prorilife, e
racque con fedelta. Ma 'safilio dillrutto dalla
trill~zza
paífava i giorní , e le notti lagtiman–
.do. Che
fata
d ívenuta ella mai
?
dicea Sat?!
el!a andaca feguendo una fommína
?
Pu¡, darli
mai; Don ria
co~\
priva di cerveflo , che voglia
rubue
fa
Jigliuola al Padre , e aggravarli
1'
ani-
mo