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*

A~:IE!:;~A~~

fuoi. Ripofa fulla mia affezione :

fara

mia la

cura d' addolcire I' animo fuo , di coofolarlo •

Vieni , Jafc:ia , ch' io raccolga le tue lagrime,

lafcia cader le mie nel tuo feno, fono le lagri–

me dell' allegrezza, le lagrime della volutta •

11

dannofo Luzy mefceva a quelle parole tutte

le malie della feduzione ; ne L:turetta era a

'luelle infenfibile; ma il padre di !el, inquieto,

afBitto, €ercándo la figliuola, chiamandola con

altiflime flrida

~

nome , domandando di leí al

villaggio

tutto , non rivedendola

la fera , e

rientrando in cafa dolence a morte , difperaco

dell' averla perd11ta , con

tale imma¡:inazione

!empre davanti a fe,

nen

porea mai aver be–

ne ,

11e

q11iere . Conven

ne

u

fa

re un inganno al

fuo dolore .

Correva il Lnzy co' fuoi Cavalli, le

lluoje

del fut1 cocchio erao calare , i domeflici fuoi

licuri , e fedeli , ne Laurerra lafciava dierro a

fe

\•eíligio veruno della fua fuga • Era anche

cofa di grandiffima imporcanza per Luzy , ce–

lare il rapimenco

fa

ceo da luí. Ma fpedl via da

fe uno de·domellici fuoi, il quale da un villag–

gior

fuo r di cammino , e Jootano ,

fece

a–

ver nelle mani al Parroco di Coul; nge queílo

vigliecco, nel quale il Luzy alcero il

íuo ca–

ratcerc .,, Dice al Padre di Laurecta, che

llia

,, checo, e ch' clla lla bene, eche quella Gen–

,, rilclonna

>

che

l'

ha

tolca

{eco,

n' avra cura

,, quanro d' una fua propria filiuola. Sapra

fra

,, poco qucllo , ch' e llaro di Jei.

q_uello bi¡:lietto che non potea arrecare al

Padre con!olazion veruna,

fu

fufficiente a

sba–

Jordire la giovane tance , che non conlideraílo

pill la.difgrazia della

fua

fuga, Era penetrato

amo-