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mofe ·nell' anima di lei, quelli aperfe ne! cuor
fu
o
J'
adito a' diletri; e da que] punto fvaniro–
no Je nubi della doglia, il rincrefcimento s' ac–
chctO , e una cerra dimencicanza pafreggiera
,
ma profonda di quanro non era i] fuo amante,
le Jaíci.D gullare fenza timore come felicita, la
colpa del!' elferc di lui .
Q_uella fpezie di ''aneggiamento , in cui cad–
de , quando giunfe a Parigi s'accrebbe, e ter–
mino di inetrere in difordine !'animo fuo. Era
la fua cafa un Palagio da Fata, cutto vi parea
incantefimo • Bagno , llanzi no da abbigliarfi ,
cena,
la
deliziofa quiete, che le lafcio amore,
furono unte varie mafchcre pre!e dalla volutta,
per fedurla da ogni lato . Q.uando
fi
dello cre–
derte ancora d' elfere llaca ingannara da un fo–
gno. Levandofi vide intorno a fe molte Don ne
attente a fervirla, ch' cmulannli per compia–
cer!a. Ella che non avea mai conofciuto altro,
che
I'
ubbidire, non ebbe che delidcrare pcr ef–
íere ubbidita.
In
quello Juogo voi ficte la R egina,
le
diíle il fuo a¡nante, e io fono il primo tra
vollri fcbiavi .
Imma~ini
chi puo qua! folíe
1'
improvvifa ma–
raviglia, e il rapimerrto d' una giovanetta , e
femplice Villa neJJa' , vedendo que' fuoi be' ca–
pelJi neri, trafcuratamente fino a quef punto
annodati , e ond«ggianti foJo per natura , farfi
in
rotondi ricci forto Je pieghe dell' arte, e
alzarli • diadema , in cui fparli erano i fiori,
e i diamanti; vedendo fpieg'ati davanti a
fe
ga–
)anriflimi abhigliamenti , che tutti
l'
invogliava-
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alla fcelta ; vedendo, dico, la fua bellezza
ufcire co' raggi quaJi fuor d' una nuvola, e ri–
farfi in Iucidiffimi fpecchi, che I' attorniavano
per