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83
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tonte. Voi dunqrte avete fervito
in guerre ;
gli domandb? •. S1, Signore , prefi
1·
arme
foG–
t"'
Servvick,
<!
feci le campagne di Mau rizio.
Jil Padre mio, prima th' ttn litigio crudele
far
nlfe•fpogliató delle
fue
facolca , avea di
che
potermi ínílenere nel grado, a cui io era
per~
venuto. Ma nello
fidfo
lempo in ch' io fui
ri -
formato; egli rimafe anche rovinato fenza fpe–
ianza di riforgi mento. Venimmo. in queílo
luq•
go
a.
nafconderci ; e co' pochi rimafugli della
noílra forwna acéjuiframmo nn piccioló terre–
no, ch'
lo <oltivai con le mle mani .
11
noílrd
primo !
la.tonon
e.a
noto;
e
queílo, in chepa·
•ea, che foffi na(o , non
11
i facea, vergogna ve-
;_:;¡~;,,'.~o;Ji~i'.
·;,
q~eíl~"f:
1
iavªm!! rr;::zi~j~cÍ
oggi appnnto la fea to qual
e..•
Non vive pÍil
iJ
Padro voílro? ... Oime, no . .• Voílr:I Mo•
glie? .•.
gea~a
lei, che non há veduto queíto
sfotcunaco giorno
!.. .
Si~te
voí ca.ricó di
fa
mi.o.
glia? .. . Ho uaa fola fi!lliuola , e
fa,
mifeta . •
N on udiie voi i fuoi finghiozzi
~
Si
nafconde ;
e fra Iontana da me, per
"º"'
lacerarml
l' ani•
ma. Avrebbc il Luzy' voluto correre abbando·
natamente
alfa>
capanna. dove Lauretta
li
dole–
\la.,
rna
fi ric nn<l per tema di rradire feílcílo.
Prendete, difs' egli al Padre, dandogli Ja
fuá
borfa: picciola cofa
e
ver:.mentc quello
foccor~
fo, ma al bifogno ricordatevi del Con te di Lu–
zy . Soggiorno in Pa.rigi . Dicendo ljoeíle paró–
le fi col/e di la (enza dar tempo al Padre di
Lanretta di ringraziarlo ,
Non
li
JiODrebbe di re quanto fo(fe lo ílu poté
di quell' uomo d
abbene di Bafilio quando trovl:t
bella botfa una
fi.un~a
cos\ notabile
!
Cinqlfari..
F
,,
fa