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po la fece dar nella rete . il folo illinto de!l·
innocenza farebbe llaco bailan re a falva rla.
In un nembo, che
fi
sfogo
in torno al Villag–
gio di Coulange , la gragnuola orribilillimo Aa–
gello1de' Cam¡ú, ridulfe al nulla ogni fperanza
di vendemmia, e di mefli . Vi
fu
una generale
defolazione . Mentre che in
fu
riava la cempella,
mi lle dolorofe grida
li
mcfcolavano col fraca!fo
del le fo lgori, e de' venri ; ma quando quella:
rovina ebbe fine, ed un Jume piu fpavencevole
ancora dclle cenebre , che I' aveano procedu–
to , lafcio
v~dere
i rami delle viti sfogliaci ,
ed infranti, le (pighe penzoloni ful gambo
(pez–
.zato, le fru tre degli alueri ammaccace , osbar–
cuce; alero non era in tutea Ja campagn" che
un ampio , e lugubre filen zi-0 : erano Je
llrade
rutte coperte da una c;:alca d' infeliá , pallidi ,
collernati, immobili, i quali con occhio pieno
di meílizia contemplando la rovina loro , pian–
gevano la perdtta di qucll ' anno , e non vede–
vano per l'avvenire altro che abbandono, mi–
feria, e morce, Sulla foglia delle capanne ,
le
angofciefe Madri llringevanli al
feno
i
ceneri
loro bambini , f a quc!H diceano eolio lagrime
agti occhi ; chi vi dad. iJ latte, fe a noi man–
ca il pane?
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vedere ces) facta calamita, i¡ primo pen–
fiero, che venne al Luzy
fu
queHo del dolore
in cui dovevano elfere fprofondati Lauretta,
e
il Pad re di lei, Smaniofo di volare in Joro a–
juto, nafcofe quella atfettuofa premura fotto il
Yclo d' una pietit univerfale verfo tutti gl' infe–
lici . Andiamo al villaggio di!Te alla foa com–
pagnia , apportiamovi
la
confola.tione . Picciola
cofa coílera ad ognuno di noi, per falvare ven.
T•m.
JJI.
F
ti